Legambiente Lazio: «Resta l'allarme smog, nel 2010 polveri sottili fermate dalla pioggia»
L'associazione ha presentato il dossier Mal'aria su Roma e il Lazio. Il 21 gennaio, giorno del monitoraggio fatto dai volontari, media di concentrazione pari ai 78,9 microgrammi di Pm10. Proteste anche contro il progetto di parcheggio in via Fermi: «Non incentiva a lasciare l'auto a casa»
28 January, 2011
Aria sempre più sporca e un mare di parcheggi in cantiere. Le due cose non sembrano in apparenza legate tra loro. Ma guardando più a fondo, si vede che il rapporto c’è ed è forte. L’aria della Capitale è irrespirabile, la concentrazione di Pm10 supera spesso quella soglia fatidica dei 50 microgrammi per metro cubo. Servirebbero, si dice da più parti, politiche per la mobilità pubblica e alternativa, per esempio nuove piste ciclabili. E invece, stanno per partire i progetti di nuovi parcheggi contenuti nel Pup, il Piano urbano dei parcheggi. Progetti che, sottolineano Legambiente e i diversi comitati di quartiere che avversano il Piano, creando nuovi posti auto, incentiveranno le persone a muoversi con il mezzo privato. Sono questi i due temi principali del dossier Mal’aria 2011 presentato da Legambiente Lazio, proprio nel giorno in cui parte a livello nazionale la campagna omonima. L'associazione è scesa in piazza insieme ai cittadini di viale Marconi, con mascherine e lenzuoli bianchi appesi ai balconi per dire no allo smog.
Una brutta aria
Il 21 gennaio scorso, i volontari di Legambiente hanno svolto a Roma rilevamenti sulla concentrazione di Pm10 con un’unità portatile di misura delle polveri. I risultati non sono per niente confortanti. «Il nuovo monitoraggio effettuato in una giornata piuttosto ventosa con piogge nei giorni precedenti, evidenzia comunque valori ben al di sopra del limite medio giornaliero stabilito dalla normativa di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo, con una media complessiva addirittura di 78,9», spiegano da Legambiente. In via Cristoforo Colombo, si è misurata una concentrazione addirittura di 137,9 microgrammi, 129,9 a Piazza Belli a Trastevere, 75,7 in pieno centro al Colosseo su Via dei Fori Imperiali, 67,9 al Ponte di Ferro, 63,7 a Viale Marconi e 60,3 a Viale Ostiense.
Analizzando i dati della rete di monitoraggio dell'Arpa Lazio, spiega Legambiente, la situazione è ancora più chiara: «A Roma nei primi giorni del 2011 sono già 119 gli episodi di superamento dei valori di legge per le Pm10 e, come sempre, il primato spetta a Corso Francia, con 16 superamenti, insieme a Largo Preneste e Via Tiburtina, con 14 superamenti ciascuna. Estendendo poi lo sguardo al resto del Lazio la situazione non migliora molto». Non va meglio a Frosinone e nell'intera Valle del Sacco, che «versano in una condizione molto preoccupante, dovuta alla vasta area industriale tristemente nota, oltre che all’arteria autostradale e a un caotico traffico cittadino: il capoluogo ciociaro ancora una volta finisce sul podio della classifica dell’inquinamento da polveri sottili nel Lazio, sia per l'anno 2010 appena terminato quando il limite è stato superato per ben 108 volte, sia per i primi giorni di gennaio quando il valore delle polveri consentito è stato superato già per 20 giorni». Emblematico è il caso di Ceccano che, durante tutto il 2010 aveva superato di 42 giorni il limite e in questo nuovo anno ha superato tutti i giorni i valori di legge come Frosinone, seguito da Alatri con 17 giorni di superamento e Ferentino con 15. Le centraline di rilevamento dell'Arpa non lasciano tirare un sospiro di sollievo, fa notare Legambiente, neanche in provincia di Roma: a Colleferro, che ha già superato per 17 giorni i limiti, vi è la situazione più preoccupante, seguita da Ciampino con 13 superamenti e da Guidonia con 9. Considerando le altre province, si evidenziano Civita Castellana con 11 superamenti, Latina con 10 superamenti dei limiti e Rieti con 7.
«L'allarme smog rimane davvero serio e se non fosse per i giorni di pioggia, che tra il 2006 e il 2010 sono quasi raddoppiati a causa del cambiamento climatico, a diminuire la concentrazione delle polveri nell'aria non ci avrebbero certo pensato le politiche comunali», ha detto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. «La ricetta del Campidoglio – ha continuato – prevede semplicemente di non fare nulla, è sparito infatti il pacchetto antismog fatto di targhe alterne e blocchi domenicali, e le cosiddette scelte strutturali vanno nella direzione di allargare gli spazi della mobilità privata, come nel caso del nuovo piano pullman che ha consentito a quei bisonti di scorrazzare ovunque o della revisione ed eliminazione delle strisce blu che ha aumentato il caos o l'eliminazione di alcune ore della ZTL notturna. È ora di invertire questa rotta, lo smog è dannoso per la salute dei cittadini, servono nuove politiche della mobilità, pedonalizzazioni e mezzi pubblici efficienti». «Roma rimane immobile sotto la cappa di smog, mentre altre città italiane si muovono, e Torino e Milano si apprestano a realizzare una prima “domenica a piedi” per il 30 gennaio, come il capoluogo ciociaro ha già fatto lo scorso 23 gennaio», ha commentato la direttrice di Legambiente Lazio Cristina Avenali.
Meno parcheggi, più mobilità sostenibile
Legambiente con Mal'aria è scesa in piazza al fianco dei cittadini dei comitati contro il Pup di via Enrico Fermi a Roma. Il Piano, spiega Legambiente, prevede la realizzazione di un enorme parcheggio con 401 posti interrati, di cui 179 box e 202 posti auto a rotazione. Il progetto, sottolineano Legambiente e i comitati, «si inseriscono in un'area dove ci sono già circa altri 800 posti auto poco o niente utilizzati, a conferma della perdita di senso del programma urbano parcheggi, slegato ormai da qualsiasi intervento volto alla riduzione del traffico». In fondo alla stessa strada, infatti, c’è il grande parcheggio a pagamento della Città del gusto, che rimane quasi sempre vuoto. In una parallela, via Pietro Blaserna, si trova invece un altro parcheggio sotterraneo pronto da un anno, ma ancora chiuso e oggi in abbandono. «Atac si è rifiutata di prenderlo in gestione, e adesso il Municipio sta cercando un’altra società a cui affidarlo. Abbiamo chiesto alla Cam srl, che vuole costruire il parcheggio in via Fermi, di prendere in gestione quello di via Blaserna, ma ci ha risposto che farà entrambe le cose», racconta Giulia del comitato No Pup Fermi.
Il progetto del Pup non regalerà solo al quartiere una «colata di cemento», ma gli toglierà anche ottanta alberi che, dice Claudia Primangeli, rappresentate dei comitati No Pup di Roma, «sono la memoria storica del quartiere». Di questi, 28 platani, alti e in salute, saranno ripiantati altrove, mentre i restanti 52 diventeranno legna da ardere. C’è poi la questione dei costi. «Affittare un box costerà 130 euro al mese solo per la notte, mentre durante la giornata anche noi residenti dovremo pagare la tariffa ordinaria di oltre 1 euro l’ora. Non è certo una misura che invoglia le persone a lasciare la macchina in garage», spiega un’altra rappresentante del Comitato.
«In un'area come Viale Marconi, così trafficata e inquinata, sarebbe necessario dare spazio e forza al trasporto pubblico, con un nuovo tram su corsia protetta, l'immediata tariffazione della sosta per i non residenti e interventi per la ciclabilità», sottolinea Legambiente.
Le proposte di Legambiente
Nel rapporto, Legambiente Lazio propone anche delle misure per combattere lo smog e il cambiamento climatico. « Chiediamo al Comune di Roma ed ai Comuni fuorilegge per smog un piano di provvedimenti immediati in caso di sforamenti consecutivi fondato su: 1. blocco totale della circolazione dopo cinque giorni consecutivi di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili (a Roma in almeno due centraline), nel primo giorno utile (feriale o festivo che sia); 2. due giorni a settimana di targhe alterne, per l’intera giornata, coordinando più città; 3. più controlli, impedendo che doppie e triple file, invasioni di corsie preferenziali e auto sgangherate rimangano la norma; 4. giornate di limitazione del traffico, senza deroghe e permessi, nemmeno per le Euro 4 (quelle a gasolio, ad esempio, inquinano come un’auto Euro 0 a benzina -48 mg al km di PM10primario per le Euro 4 a gasolio,contro i 42 mg al km per le Euro 0 a benzina-)», si legge nel dossier.
«Che fine hanno fatto le regole fissate dal piano regionale di risanamento dell'aria? L'utilizzo del mezzo privato va scoraggiato in ogni modo per rilanciare il trasporto pubblico e sistemi di mobilità sostenibile: la cura del ferro di treni, metro e tram deve vedere la Regione Lazio investire almeno i 250 milioni previsti dei fondi europei POR sull'asse della mobilità, le nuove tramvie e l'8 verso Termini e verso Marconi rimangono una priorità, vorremmo poi contare qualche metro quadro in più di isole pedonali piuttosto che assistere a continui annunci, mentre bike sharing e car sharing dovrebbero decollare in tutti i centri abitati del Lazio. Non è un libro dei sogni ma un programma di azioni concrete che domattina potrebbero cambiare in meglio la vita dei cittadini», ha sottolineato Cristina Avenali.