La nuova normativa anti smog approvata dalla Toscana potrebbe violare la direttiva europea 2008/50
Fonti interne alla Commissione europea dichiarano che le nuove regole di misurazione del Pm10 adottate dalla Regione Toscana potrebbero violare la direttiva comunitaria in materia di qualità dell'aria. Secondo la direttiva, infatti, la qualità dell'aria deve essere rilevata obbligatoriamente sia nelle centraline di traffico che in quelle di fondo
31 January, 2011
E' vero che, come ha dichiarato un tecnico dell'Arpa Toscana a Eco dalle Città (leggi la notizia), le città più inquinate in Europa sono quelle italiane, perché il Belpaese continua a misurare i dati del Pm10 nelle centraline sbagliate, cioè quelle di traffico, invece che in quelle di fondo? Di fronte a tale affermazione, una domanda sorge spontanea: come è possibile che la Commissione europea abbia deferito l'Italia alla Corte di giustizia, se i dati erano "sopravvalutati"?
E inoltre: è vero, come sostiene la Regione Toscana, che il Pm10 deve essere misurato nelle centraline di fondo, perché sarebbero le più indicate a misurare il livello di esposizione medio della popolazione a una cattiva qualità dell'aria?
Per rispondere a queste domande, Eco dalle Città ha provata ad analizzare la direttiva 2008/50 dell'Ue "relativa alla qualità dell’aria e per un’aria più pulita in Europa" e, grazie all'aiuto di fonti interne alla Commissione europea, siamo giunti alle seguenti conclusioni.
1. I dati forniti dall'Italia non sarebbero né sbagliati né sopravvalutati; più semplicemente, come sottolineato dalle fonti interne alla Commissione Ue, per gli anni anteriori al 2008 erano in alcuni casi sovrabbondanti (nel senso che la qualità dell'aria in alcune città veniva rilevata in un numero di centraline superiore al numero minimo prescritto dalla direttiva). Ma questo casomai fa onore a quelle città, dato che la direttiva Ue stabilisce un numero minimo di centraline e gli Stati membri possono sempre fare meglio, quando si tratta di tutelare la salute umana.
2. L'affermazione del tecnico dell'Arpa Toscana sarebbe quindi erronea e complessivamente fuorviante, anche se contiene alcuni elementi di verità. La direttiva 2008/50, al suo allegato V, ha introdotto modifiche nella distribuzione numerica e nella tipologia delle centraline di rilevamento. Le fonti Ue fanno notare che se la Regione Toscana intende avvalersene per "migliorare la media" è un suo diritto, fermo restando che in ogni zona o agglomerazione la qualità dell'aria deve essere rilevata in un numero minimo di centraline (fissato dalla direttiva) fra cui devono obbligatoriamente essere comprese sia quelle di traffico (cosiddetti hot spot) sia quelle di fondo.
3. L'allegato V sezione A pone dei limiti ben precisi alla flessibilità concessa alle autorità competenti; in particolare, spiegano le fonti Ue, pone il divieto di sopprimere centraline nei casi in cui queste abbiano rilevato superamenti dei valori limite nel triennio precedente.
4. In conclusione, sempre secondo le fonti interne alla Commissione Ue, prendere in considerazione solo le centraline urbane di fondo invece di quelle di traffico, sarebbe una violazione palese della direttiva.