Patto dei sindaci, la Provincia di Napoli sprona i comuni: «Puntiamo al 100% di adesioni»
L'ente di Palazzo Matteotti ha promosso un convegno per invitare le amministrazioni comunali ad aderire all'iniziativa comunitaria che punta a promuovere l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili. La Provincia si è accreditata infatti come “struttura di supporto” per i comuni interessati a partecipare alla campagna. L'Anea fornirà assistenza dal punto di vista tecnico
31 January, 2011
La Provincia di Napoli, insieme a molte altre amministrazioni provinciali di tutta Italia, si è accreditata come ente di supporto per i Comuni del proprio territorio che sceglieranno di aderire alla campagna europea del Patto dei sindaci (Covenant of mayors), l'iniziativa comunitaria che punta a diffondere politiche locali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas serra e dei consumi energetici al 2020. Proprio per promuovere l'adesione alla campagna e per sensibilizzare i Comuni su questo tema, l'ente di Palazzo Matteotti ha organizzato un seminario intitolato "Il Patto dei sindaci: un impegno per l'energia sostenibile verso il 2020", a cui hanno partecipato molti esponenti degli enti locali dell'hinterland partenopeo. «L'adesione al Patto dei sindaci segnala la sensibilità e l'attenzione delle amministrazioni comunali verso i problemi del cambiamento climatico e della sostenibilità in generale – ha dichiarato Nello Palumbo, assessore provinciale all'Urbanistica e alle Attività Produttive – e sarebbe bello che, di fronte ai tanti primati negativi che li contraddistinguono, i comuni della provincia di Napoli riuscissero a segnare un primato positivo: aderire tutti all'iniziativa comunitaria (attualmente, partecipano solo Napoli e Monte di Procida, ndr». Un auspicio che non si fonda solo su motivazioni di carattere ambientale, ma anche su considerazioni economiche e sociali. «La green economy – ha aggiunto Palumbo – non è un insieme di limiti e restrizioni, ma una grande opportunità di sviluppo e di occupazione, specie in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando».
Molte, infatti, sono le possibilità, per i comuni che aderiscono al Covenant of mayors, di accedere a finanziamenti europei per le varie attività previste dal Patto: iniziative di sensibilizzazione e informazione per i cittadini; incentivi per le fonti rinnovabili; efficientamento dell'edilizia pubblica e del sistema dei trasporti, etc. A supportare dal punto di vista tecnico la Provincia di Napoli nel suo ruolo di coordinamento e indirizzo per i comuni aderenti al Patto dei sindaci, sarà l'Anea (Agenzia napoletana per l'energia e l'ambiente), che seguirà le amministrazioni locali nelle varie fasi previste dall'iniziativa comunitaria: redazione dell'Inventario delle emissioni, elaborazione del Seap (Piano d'azione per l'energia sostenibile), monitoraggio dei risultati. «Il coinvolgimento dei comuni nella lotta per la sostenibilità energetica e fondamentale – ha affermato Michele Macaluso, direttore di Anea – perché i consumi delle città rappresentano il 70% della spesa energetica globale».
Oltre a proporsi come struttura di supporto per l'adesione dei comuni al Patto dei sindaci, la Provincia di Napoli punta a promuovere direttamente lo sviluppo delle rinnovabili e l'efficienza energetica. «I nostri progetti – ha spiegato Clemente Lionetti, dell'assessorato provinciale all'Ambiente – prevedono ad esempio: lo stanziamento di fondi per incentivare le rinnovabili; la valutazione del potenziale di energia geotermica a disposizione del territorio provinciale, nel quale sono diffusi i fenomeni vulcanici; l'introduzione di incentivi fiscali per chi realizza interventi di efficientamento energetico, oppure l'installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici». Palazzo Matteotti promette inoltre di studiare il potenziale energetico del settore delle biomasse e di accorciare i tempi tecnici per le procedure di autorizzazione necessarie per costruire impianti da fonti rinnovabili. «Stiamo anche pensando – ha concluso Lionetti – di mettere a disposizione dei privati porzioni di territorio da utilizzare per la produzione sostenibile di energia, come già avviene in altri paesi europei».
Nel frattempo, l'amministrazione provinciale è già partita con l'installazione di moduli fotovoltaici sugli edifici scolastici. «Abbiamo già allacciato alla rete cinque impianti su altrettante scuole di Afragola, Marigliano, Nola, Bacoli e Torre del Greco – ha spiegato Angelo Venezia, energy manager della Provincia di Napoli – e atri 56 saranno installati prossimamente, per una potenza complessiva finale di quasi due milioni di kilowatt». Che, in ogni caso, rappresentano appena il 10% del fabbisogno energetico delle scuole della provincia, che sfiora i 19 milioni. Una prova evidente che l'installazione di pannelli solari, da sola non basta, come ammette lo stesso Venezia. «Grazie a finanziamenti provinciali – ha concluso l'energy manager – sono stati inoltre realizzati altri 85 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di quasi 900 kilowatt. Ancora una goccia nel mare, per un territorio densamente popolato come quello della Provincia di Napoli, ma se non altro un segnale potenzialmente importante per il futuro.