Rinnovabili, la Sicilia vara il regolamento regionale
La giunta siciliana ha approvato il Piano energetico regionale, che recepisce le Linee guida nazionali in materia di rinnovabili ed efficienza energetica. Il provvedimento introduce semplificazioni nelle procedure autorizzatorie e annuncia la nascita di una commissione per individuare le aree non idonee all'installazione di impianti fotovoltaici
31 January, 2011
La giunta di governo siciliana ha dato il via libera alla strategia di politica energetica individuata dall'assessore Giosue' Marino nel regolamento di attuazione del Piano energetico regionale (Pears), che disciplina il settore dell'energia da fonti rinnovabili in Sicilia. La Regione concedera' maggiori privilegi al fotovoltaico rispetto all'eolico e dedichera' particolare attenzione alle imprese agricole e allo snellimento delle procedure per ottenere le autorizzazioni a realizzare gli impianti: sono questi i cardini dell'impianto del documento apprezzato dal governo regionale. Con questo provvedimento la Sicilia si augura di riuscire a promuovere lo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili, nel rispetto della salute, dell'ambiente, della vocazione turistica, agricola e del patrimonio artistico-culturale del territorio. Senza trascurare le ricadute occupazionali.
"Il regolamento - ha detto Marino - permette all'autonomia regionale di determinare un sistema che concilia le politiche di tutela ambientale con quelle di sviluppo e valorizzazione delle energie rinnovabili attraverso interventi mirati. Che sono gli obiettivi assegnati alle Regioni". Il documento introduce procedure semplificate e più trasparenti, come l'informatizzazione dell'iter autorizzativo e la disponibilita' on line di tutte le informazioni necessarie, a cominciare dalla modulistica per la presentazione delle relative domande. Sono tutti accorgimenti e criteri che consentiranno, finalmente, di dare risposte veloci agli imprenditori che intendono investire nel settore. "Questo sistema - spiega l'assessore all'Energia - garantira' parita' di condizioni a tutti i soggetti che richiedono l'autorizzazione e scongiurera' il rischio di eventuali discriminazioni".
Le nuove procedure prevedono anche il decentramento, su base provinciale, delle autorizzazioni di piccoli impianti, di potenza fino a 1 MW, agli uffici del Genio civile. E, per quelli di minore potenza, specie se collocati sui tetti di edifici esistenti, viene introdotta la Dia, cioe' la denuncia di inizio attivita'. L'assessorato, che coordina l'intero procedimento, avra' anche il compito di assistere chi lo richiede, per gli aspetti tecnici. Il regolamento promuove la realizzazione di impianti fotovoltaici legati alle attivita' agricole per assicurare la conservazione dell'uso agricolo dei terreni, evitare lo spopolamento delle campagne e il rischio di desertificazione.
Inoltre, in sintonia con le linee guida nazionali, vengono individuati i criteri per valutare le "aree non idonee" alla realizzazione di impianti: sara' costituita un'apposita commissione interdipartimentale (Energia, Ambiente, Beni Culturali, Turismo, Agricoltura), per conciliare le politiche di tutela ambientale, lo sviluppo e la valorizzazione delle energie rinnovabili nel territorio. Una parte del provvedimento viene dedicata all'efficienza energetica: vengono definiti i compiti dei "Responsabili per l'uso razionale dell'energia" nelle amministrazioni pubbliche. Sono stabiliti parametri di progettazione di edifici e impianti destinati all'integrazione delle fonti rinnovabili e alla promozione dell'efficienza, inclusa la diagnosi e la certificazione energetica.
Particolare rilievo viene dato al sistema dei controlli, per verificare se gli impianti autorizzati vengono realizzati e sono funzionanti. "Saranno controlli rigorosi - sottolinea Marino - per evitare infiltrazioni mafiose. E' noto che nel business delle energie prodotte da fonti alternative la criminalita' mafiosa trova particolare capacita' di inserimento. Per arginare il fenomeno, il regolamento prevede l'acquisizione delle informazioni antimafia dei prefetti prima del rilascio delle autorizzazioni richieste. Ho gia' avviato con i prefetti siciliani e con il Ministero dell'Interno un'interlocuzione per stipulare un protocollo d'intesa". Dopo l'apprezzamento della giunta, il documento passera' alla Corte dei Conti e al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) per l'approvazione definitiva.
Fonte: Adnkronos