Decreto rinnovabili, l'ok “condizionato” delle Regioni. Chiesti ulteriori vincoli sugli impianti a terra
La Conferenza delle Regioni ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo varato dal Consiglio dei ministri, ma a patto che vengano introdotti diversi correttivi. Chiesta ad esempio l'abolizione della possibilità di commissariare le Regioni che non raggiungono gli obiettivi prefissati
31 January, 2011
La Conferenza delle Regioni ha espresso un parere sostanzialmente positivo sullo schema di decreto legislativo in materia di fonti rinnovabili attualmente in discussione nelle commissioni parlamentari, ma ha chiesto che il provvedimento subisca alcuni correttivi. In particolare, le Regioni chiedono che venga cancellata la facoltà di commissariamento delle Regioni stesse nel caso in cui non raggiungano gli obiettivi prefissati. Inoltre, la Conferenza chiede di «prevedere l’intesa Stato-Regione per gli impianti geotermici sperimentali, di coordinare meglio le norme relative alle Regioni e le deleghe che queste possano aver già assegnato agli Enti locali, come le Province».
Modifiche sono suggerite anche in materia di incentivi per gli impianti fotovoltaici collocati a terra in aree agricole. Le Regioni chiedono che il beneficio sia concesso solo nel caso in cui continui ad essere garantita la normale conduzione delle attività agricole pre-esistenti e dell’irrigazione del terreno. Si tratterebbe di un'ulteriore restrizione oltre al vincolo già previsto dallo schema di decreto (e contestato da molte associazioni del settore), che impone un limite massimo di 1 megawatt di potenza nominale per gli impianti a terra in aree agricole e un rapporto massimo di 50 kW per ogni ettaro di terreno. «Il parere favorevole delle Regioni è motivo di grande soddisfazione per il governo», ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia. Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ha però precisato che il parere favorevole «è vincolato all’accoglimento dei punti che noi riteniamo strategici, fondamentali».