Il futuro dell'auto ad idrogeno passa dalla Puglia
Martedì 1 febbraio 2011 è stato firmato un protocollo d'intesa tra il Politecnico di Bari e l’Università dell’Idrogeno "H2u". Il progetto prevede l’uso di motori a combustione interna, alimentati da una miscela di metano ed idrogeno, il cosiddetto idrometano. Questa miscela consentirebbe di alimentare le auto a metano prodotte negli ultimi due anni e già in circolazione
01 February, 2011
Martedì 1 febbraio 2011 la fondazione «H2u-hydrogen university» di Monopoli e il politecnico di Bari hanno siglato un protocollo di intesa della durata di tre anni per incrementare la ricerca sull’idrogeno. All’incontro hanno partecipato, il rettore del Politecnico, Nicola Costantino, il presidente della fondazione H2u, Nicola Conenna, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Il protocollo di intesa prevede l’avvio di una sperimentazione (già in fase avanzata di progettazione) relativa all’uso di motori a combustione interna, alimentati con una miscela di metano ed idrogeno (il cosiddetto idrometano). Questa miscela consentirebbe di alimentare le auto a metano prodotte negli ultimi due anni e già in circolazione, cioè circa cinquecentomila veicoli.
L’idrogeno viene prodotto per scissione della molecola dell’acqua mediante energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di usare l’idrogeno come vettore energetico per recuperare l’energia che viene prodotta ma non utilizzata. L'idrometano oltre ad alimentare le auto è un ottimo combustibile per le caldaie.
Le prove sperimentali coinvolgeranno alcune aziende pugliesi interessate ad investire su queste tematiche e presso le quali si svolgeranno le prove sui motori alimentati ad idrometano. L’impegno coinvolgerà anche gli studenti del Politecnico a cominciare con lo svolgimento di tesi di laurea. Il tema è di particolare attualità. Nei prossimi giorni, infatti, è prevista l’entrata in vigore del Regolamento Europeo sull’immatricolazione di veicoli alimentati ad idrogeno e miscele metano-idrogeno.
Per il rettore Costantino «questa regione, dove c’è grande produzione di energie rinnovabili, è un ottimo banco di prova per l’idrogeno. Sono sicuro che abbiamo prospettive enormi di impatto sulla nostra economia». Conenna ha ricordato che «l’obiettivo è quello, con l’aiuto del presidente Vendola, di coinvolgere tutte le università del Mediterraneo in questo progetto di sviluppo dell’idrogeno». Fino adesso oltre al Politecnico, hanno sottoscritto l’accordo con la fondazione di Monopoli, la Regione Puglia, l’Università degli Studi di Bari, il CIASU (Centro Internazionale Alti Studi Universitari), la Scuola Edile e l’Università del Salento.
«L’Italia è un Paese che perde il 15% dell’energia che produce - ha dichiarato il presidente della Regione Nichi Vendola - e allora l’idrogeno ci consente di fare un ragionamento su questo enorme potenziale non utilizzato. Io penso che il futuro è l’idrogeno, e chi prima riesce a percepire questa sfida, chi prima mette piede nel futuro, potrà apprezzare le convenienze»