Fotovoltaico, Assosolare contesta le stime del Gse: «Sono sovradimensionate»
L'associazione dell'industria fotovoltaica giudica sovrastimati i valori indicati dal Gestore sia per quanto riguarda la potenza installata che il giro di affari del settore. In una lettera indirizzata alla commissione Industria di Palazzo Madama, Assosolare chiede inoltre di bilanciare la valutazione dei costi degli incentivi con i benefici legati al ritorno fiscale, alla crescita occupazionale e ai vantaggi per l'ambiente
04 February, 2011
Assosolare, l'associazione italiana dell'industria fotovoltaica, ha scritto alla commissione Industria al Senato per esporre «alcune perplessità sui dati presentati la scorsa settimana dal Gse (Gestore dei servizi energetici) nel corso di un'audizione informale davanti alla X Commissione del Senato». Il Gestore aveva ipotizzato, sulla base delle stime delle nuove installazioni di fotovoltaico per l'anno in corso, che gli obiettivi del piano d'Azione nazionale per le rinnovabili in materia di energia solare potessero essere raggiunti già nel 2011. «Tali stime – si legge nel documento di Assosolare - hanno sollevato allarmismi non utili a una obiettiva discussione sul futuro del fotovoltaico, comparto che a oggi è uno dei pochi settori trainanti dell'economia e dell'occupazione: la grande crescita degli investimenti in questo campo va letta come un caso di successo per l'Italia e per gli impegni del Governo nei confronti delle direttive comunitarie e potrebbe consentire al Paese di diventare, in questo settore, il mercato di riferimento in Europa e nel mondo, in un momento critico per l'economia come l'attuale».
In particolare, la lettera si concentra sulla stima del Gse relativa agli impianti rientranti nella legge cosiddetta "Salva Alcoa". Secondo Assosolare, le stime sulle comunicazioni di fine lavori per 55.000 nuovi impianti ricevute dal Gse, per una potenza di 4 GW, appaiono esagerate, come confermato da diversi dati. Considerate infatti le importazioni da Paesi extra Ue, quelle da Germania e Spagna, nonché la (scarsa) produzione interna, sarebbero a disposizione del mercato nazionale moduli fotovoltaici sufficienti appena per 1,55 GW di potenza, meno della meta' dei 4 stimati dal Gse in base alle dichiarazioni di fine lavori ricevute al 31 dicembre.
L'associazione esprime perplessità anche riguardo alla dimensione del mercato, che, stando ai dati forniti da banche, assicuratori ed installatori, ammonterebbe a circa 7 miliardi di euro, contro i 20 stimati dal Gse. In particolare, Assosolare sostiene che, considerato anche il primo conto energia, ad oggi i finanziamenti in project e leasing da parte delle banche raggiungono a malapena il miliardo di euro. «Parlando del costo degli incentivi del Conto Energia – recita ancora la comunicazione – riteniamo opportuno avviare da subito un tavolo di lavoro con il governo per parlare del quarto Conto Energia, visto che il terzo appena partito potrebbe durare meno dei tre anni previsti, che rappresentavano già un periodo breve per stimolare gli investimenti nel medio-lungo termine».
Quanto al peso economico degli incentivi, l'associazione conclude sottolineando che «ogni valutazione relativa al costo del fotovoltaico va ricontestualizzata, tenendo conto anche dei ritorni fiscali per lo Stato e per gli Enti Locali, della leva occupazionale positiva che il comparto sta generando in controtendenza con lo stallo del mercato occupazionale, del positivo impatto sull'ambiente, della riduzione delle importazioni di idrocarburi e, conseguentemente, della riduzione degli esborsi dello Stato in relazione alle quote di CO2».