Il dilemma del sacchetto per alimentari: plastica, bio o retino? | Video
Il punto a febbraio 2011 dopo la messa al bando dei sacchetti in plastica non biodegradabile dal 1° gennaio 2011. Il dilemma tra diverse soluzioni per fare la spesa alimentare. Prove di resistenza tra sacchetti: plastica, biodegradabile e "retino". On line un video di Eco dalle (Cine)Città
07 February, 2011
10 commenti
Scrivi un commentoAnnalisa
19.02.2011 22:02
Per chi ha firmato Porta la Sporta.
Ha scritto nel suo commento "seguendo quanto indicato nella nuova direttiva EU approvata nel ns paese non dice che la plastica va totalmente bandita ma va ripensato il suo consumo usa e getta. "
Mi pare che abbiate sempre detto altro in tv, sui giornali, OVUNQUE.. e comunque non c'è nessuna NUOVA normativa europea recepita.
Che poi si debba ripensare a TUTTI gli imballaggi è un altro paio di maniche, mi spiace che si pensi che i produttori di plastica vengano visti come gli appestatori del mondo, quando è solo una questione di civiltà, o meglio, di mancanza di civiltà.
Porta la sporta
16.02.2011 11:02
Capisco il disappunto dei produttori di sacchetti di plastica ma se le persone si prendessero la briga di approfondire sul ns sito capirebbero che Porta la Sporta, seguendo quanto indicato nella nuova direttiva EU approvata nel ns paese non dice che la plastica va totalmente bandita ma va ripensato il suo consumo usa e getta. Tra le diverse motivazioni c'è quella che il petrolio, come tante altre materie prime,finirà molto prima di quello che vogliono farci credere e quindi bisogna riprogettare a lungo termine e finchè siamo in tempo un nuovo modello economico proprio per preservare l'occupazione. Il retino viene soprattutto presentato alla grande distribuzione per quell'ortofrutta non umida come soluzione da affiancare perchè si vede il contenuto attraverso la rete e l'etichetta aderisce. La normativa citata e lo stato in cui versa l'ambiente ci impongono di ridurre la quantità dei rifiuti e le strade percorribili consistono nella prevenzione o riduzione alla fonte attraverso il riutilizzo. Pur ritenendo che la campagna non sia minimamente responsabile di quanto vi stia accadendo come produttori, se siete interessati come cittadini ad approfondire e volete un incontro a Torino contattateci tramite il sito di Porta la Sporta.
Andrea
10.02.2011 20:02
Vieni avanti retino??????????????????????????????
Tralascio ogni commento che mi passa per la mente, ma son convinto che tutti abbiano intuito.
Fatemi capire: dalla guerra al polietilene a favore del bio è ora guerra al bio in favore del retino?
Ma quante ne dobbiamo sentire ancora?
Arriverà il giorno in cui per il tornaconto di qualcuno diranno che l'uranio impoverito fà bene all'ambiente e ancora una volta il populino gli andrà dietro.
Come direbbe Silvietto: è uno schifo!
Assurdo
09.02.2011 08:02
ASSURDO:
da marzo bisogna pagare 160 euro di contributo CONAI sugli shoppers BIO!!!
Tra un pò il bio sarà più caro dell'oro, mi sa che mi conviene aprire un oreficeria!
Che mafia...è una mafia legalizzata!
Povera italia...
EZIO
08.02.2011 15:02
HO APPENA TELEFONATO ALL'UNIONPLAST E ANCHE LORO NON SANNO ANCORA NULLA. HO LANCIATO ANCHE A LORO L'IDEA DI UNA MANIFESTAZIONE A ROMA PER SVEGLIARE I BUROCRATI E FARCI SENTIRE DAI MASS MEDIA. INTANTO I GIORNI PASSANO E NELLA MIA PICCOLA AZIENDA INCOMBE UN SILENZIO IRREALE. CHE TRISTEZZA. SIAMO DIVENTATI QUASI DEI BANDITI O DEI CONTRABBANDIERI. CHISSA' FINO A QUANDO POTREMO RESISTERE COI PAGAMENTI DA FARE E MANCATE VENDITE.
claudio
08.02.2011 13:02
Il fatto che il sacchetto oxo-biodegradabile non superi la norma 13432 non è affatto un problema! La legge ad oggi non prescrive che i sacchi debbano essere, oltre che biodegradabili, anche conformi alla 13432.
Non avrebbe neppure senso che lo facesse, visto che la norma 13432 riguarda la compostabilità e solo una percentuale minima di sacchetti viene riutilizzata come contenitori dei rifiuti umidi indirizzati al compostaggio.
I sacchi compostabili, oltre ad essere più piccoli e molto più costosi, non sono riciclabili, non sono riutilizzabili, non sono termovalorizzabili e in discarica - ammesso che ci arrivino senza rompersi - rilasciano percolato.
Provate ad immaginarvi se a Napoli invece dei sacchetti di plastica ci fossero stati solo quelli compostabili! Che peraltro, oltre a non svolgere nessuna funzione di contenimento, avrebbero reso facilmente accessibili i rifiuti ad insetti e roditori, costituendo essi stessi una immediata fonte di nutrimento.
Non solo il Presidente del Consiglio, neppure il pifferaio magico sarebbe più riuscito a liberare la città dai topi!
A casa mia gli shopper non si accumulavano affatto, perché li riutilizzavo tutti come contenitori dei rifiuti. I signori e le signore di "Porta la sporta" mi dovrebbero spiegare dove devo mettere le spazzature adesso.
Nella retina?
Nella sporta di juta fatta in Cina senza nessun riguardo per l'ambiente e da operai sottopagati, ma venduta in Italia con il marchio santificante di qualche associazione ambientalista?
Nei sacchi compostabili che si rompono a guardarli?
Sono graditi i suggerimenti.
wglishoppers
08.02.2011 13:02
Bel video. Perchè non viene fatto anche in una pescheria o in un caseificio?
Paola D.
08.02.2011 13:02
Mmmh, questa del retino non mi convince: come metto poi frutta e verdura in frigorifero quando arrivo a casa? Mi immagino i cipollotti e le pesche che si scambiano aromi attraverso il retino; mi immagino insalata e spinaci che appassiscono in un paio d'ore. E così via! A casa avrò bisogno di un qualche tipo di contenitore impermeabile all'acqua e agli odori, poco ingombrante, pulito: insomma, il sacchettino di plastica!
Ciro
08.02.2011 12:02
Il retino e' nato come sacco per contenere le patate, di sicuro no la spesa e poi avete visto come si allunga, immaginate di entrare in una boutique e il vostro vestiario invece di finire in un sacchetto bello ,pratico e elegante ve lo mettono in un retino ma va va...
Annalisa
07.02.2011 13:02
Il retino è sicuramente comodissimo ed igienico da portare nel traffico delle grandi città..immagino il retino super ambientalista portato con orgoglio nella metropolitana di roma o sullo scooter a milano.