Fotovoltaico installato, anche Aper contesta le stime del Gse
L' Associazione produttori energia da fonti rinnovabili, come già altre sigle del settore prima di lei, giudica approssimativi ed esagerati i dati forniti dal Gestore sul numero di impianti fotovoltaici e sulla potenza installati in Italia. Aper chiede al Gse di diffondere le stime definitive entro la metà di febbraio e minaccia di espellere gli associati che avessero fornito dati falsi al Gestore
08 February, 2011
Dopo Assosolare, anche Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili) contesta le stime diffuse dal Gse (Gestore dei servizi energetici) sulla potenza fotovoltaica installata nel Paese a fine 2010. Secondo il Gestore, gli impianti in esercizio che a oggi hanno fatto domanda di ammissione agli incentivi sono oltre 140mila, per una potenza installata complessiva di 2.800 megawatt. Un dato ancora incompleto, che spinge il Gse ad ipotizzare che la potenza totale al 2010 sfiori in realtà i 7.000 megawatt (su 200.000 impianti), e potrebbe superare gli 8.000 già entro l'anno in corso. Aper, come Assosolare qualche giorno fa, contesta però queste cifre, giudicandole sovrastimate e frutto di una valutazione affrettata. «Gse ha esagerato le stime sul fotovoltaico italiano e ha fatto male a divulgarle, prima di fare gli opportuni controlli – si legge in una lettera ufficiale inviata dall'associazione al presidente del Gse, Emilio Cremona, al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – Ha generato così allarme e critiche nei media, in questo periodo piuttosto attenti al problema della bolle e delle truffe sulle rinnovabili».
Aper critica anche la scelta dei tempi fatta dal Gse, contestando la decisione di diffondere i dati «mentre è in corso un passaggio politico molto importante per tutto il settore delle energie rinnovabili: la definizione dei contenuti del nuovo decreto di recepimento della direttiva 28/2009/CE per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili al 2020». Secondo l'associazione, infatti, la diffusione di stime così ottimistiche rischia di generare «un sentimento di ostilità diffusa» e di timore di speculazioni nei confronti delle rinnovabili. La soluzione prospettata da Aper, a questo punto, è piuttosto drastica: la comunicazione in tempi rapidi (entro la metà di febbraio) da parte del Gse di «dati certi» e definitivi. Per quanto riguarda i propri associati che avessero compiuto tentativi di speculazione, l'associazione si dichiara decisa a «intraprendere tutte le iniziative disciplinari del caso per sanzionare gli eventuali operatori associati che saranno riconosciuti responsabili di comunicazioni fraudolente o altri illeciti nei confronti del Gse». Il rischio per chi avesse tentato di “fare il furbo” è l'espulsione da Aper.
Nei giorni scorsi, oltre ad Assosolare, anche Gifi-Anie (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) aveva manifestato qualche perplessità sulle stime del Gse. «Prima di esprimere un giudizio finale sul dato – ha commentato il presidente Valerio Natalizia – è importante verificare se si tratti di gigawatt realmente installati. È quindi indispensabile effettuare i dovuti controlli, anche se, vista la necessaria asseverazione tecnica richiesta, ci auguriamo che si tratti di richieste effettive».