Napoli, allarme PM10: il bilancio delle misure antismog straordinarie
Nei giorni 10 e 11 febbraio il comune di Napoli ha imposto 10 ore consecutive di Ztl per far fronte all’emergenza polveri sottili. Positivo il bilancio: PM10 in calo e 3200 multe ad automobilisti trasgressori. Per Legambiente è però necessario «ripensare la città, promuovere car pooling e car sharing, trovare una soluzione per la vetustità delle centraline Arpac»
14 February, 2011
Giovedì 10 e venerdì 11 febbraio il comune di Napoli ha imposto un blocco alla circolazione straordinario come misura emergenziale per far fronte ai livelli record di PM10 – causati anche dalle sfavorevoli condizioni atmosferiche – registrati dalle centraline di misurazione della qualità dell’aria in città.
Nei giorni scorsi l’Arpac, in un comunicato, annunciava che «i dati giornalieri mostravano un andamento crescente negli ultimi giorni di febbraio coerente con le condizioni meteo rilevate». A proposito dell’eccessivo numero di dati non disponibili nell’anno 2010: «Per quanto concerne la consistenza numerica della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, si rileva che la stessa è adeguata rispetto alla normativa vigente, ed attualmente è anche in corso di revisione il posizionamento delle singole centraline sulla base delle previsioni del D.Lgs. 155/2010 recentemente entrato in vigore».
Eco dalle Città ha letto i dati relativi ai giorni di blocco della circolazione per verificare se il divieto ha ottenuto i risultati sperati.
Nella giornata di giovedì le centraline Arpac hanno fatto registrare i seguenti dati medi di PM10:
Osservatorio Astronomico 236 ug/m3; Policlinico 139 ug/m3; Scuola Vanvitelli 174 ug/m3; Ferrovie 110 ug/m3; Ospedale Nuovo Pellegrini 186 ug/m3; Argine 131 ug/m3; dati non disponibili invece a Santobono, Silio Italico e Museo.
Nel secondo giorno consecutivo di Ztl, venerdì 11, i dati medi registrati in città sono stati:
Osservatorio Astronomico 140 ug/m3; Policlinico 81 ug/m3; Scuola Vanvitelli 99 ug/m3; Ferrovie 84 ug/m3; Ospedale Nuovo pellegrini 119 ug/m3; Argine 110 ug/m3; dati non disponibili invece a Santobono, Silio Italico e Museo.
Tra il primo e il secondo giorno di blocco parziale della circolazione si è registrato un calo della presenza media di polveri sottili in città, ma il calo è stato talmente lieve che tutte le centraline hanno comunque superato abbondantemente i livelli medi (50 ug/m3) consentiti dalla legge. L’effetto del doppio blocco alla circolazione si può verificare con chiarezza il giorno seguente. Sabato 12 febbraio infatti le centraline registrano i seguenti dati:
Osservatorio Astronomico 46 ug/m3; Policlinico 18 ug/m3; Scuola Vanvitelli 43 ug/m3; Ferrovie 30 ug/m3; Argine 21 ug/m3.
Un vero e proprio crollo delle polveri sottili, a distanza di 24 ore. Senza particolari condizioni atmosferiche (pioggia o vento).
Per completare il bilancio della due giorni di Ztl va detto che la polizia stradale, durante le 20 ore di divieto totali, ha emesso 3200 verbali nei confronti di automobilisti rei di non aver rispettato lo stop alle auto inquinanti. Sanzioni previste dall’articolo 7 del nuovo codice della Strada.
LEGAMBIENTE. In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, commenta l’emergenza smog che attanaglia la città. «Lo smog in città è come le parole: in aumento ma il risultato sempre lo stesso. Fino ad ora abbiamo assistito solo a provvedimenti spot ma a nessun atto davvero coraggioso, sia a livello locale che nazionale, per risolvere il problema alla radice. Ovvero contenere la domanda di trasporto individuale motorizzato e incentivare forme di trasporto diverse dall’auto privata». «Una malattia cronica ha bisogno di soluzioni più profonde e radicali, che passino per un ripensamento profondo della mobilità e politiche di efficienza energetica in città. Servono interventi più ampi e strutturali, a partire dal rilancio del trasporto pubblico, dalla limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti. Si deve ripensare la città e la pianificazione di nuovi insediamenti urbani nell’ottica della mobilità sostenibile, e intervenire anche nel settore energetico e nella riqualificazione degli edifici in senso più efficiente. In una città in cui il tasso di motorizzazione è di 58 macchine per 100 abitanti, il doppio rispetto a capitali europee occorre promuovere forme di mobilità alternativa come il car sharing o il car pooling. Ma soprattutto - conclude Buonomo - trovare una soluzione definitiva per la vetustità delle centraline di rilevamento, un copione che rileggiamo da anni che non giunge mai alla parole fine con la realizzazione di una rete di centraline di rilevamento efficiente, efficace degna di una metropoli come Napoli. E’ necessario confronti periodici tra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria, ambientalisti, commercianti per verificare e valutare le proposte messe in campo nella lotta allo smog e trovare insieme i provvedimenti che vanno nella direzione della mobilità sostenibile».