Il punto sulla soppressione degli ATO. Intervista a Paolo Foietta (Presidente ATO-R Torino)
Il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 dicembre scorso prorogava la soppressione degli ATO al 31 marzo 2011, “termini che slitteranno comunque al 31 dicembre 2011” come dichiara Paolo Foietta, Presidente dell’ATO-R, intervistato da Eco dalle Città
15 February, 2011
Presidente, c’è ancora molta confusione attorno alla soppressione degli ATO. A fine dicembre si parlava di un’abolizione immediata, come prevedeva la L. 42/2010, poi la questione è passata al decreto Milleproroghe. Ad oggi quali sono le prospettive?
Il decreto Milleproroghe aveva posticipato di appena 3 mesi la chiusura delle autorità d’ambito territoriale, indicando come data limite il 31 marzo 2011. Ma in così poco tempo, nessuna Regione ha potuto ancora approvare leggi che determinino il passaggio di funzioni, ed è inevitabile che il decreto, quando sarà convertito in legge, prorogherà i termini fino a fine anno.
La Regione Piemonte ha presentato un disegno di legge, che è stato approvato dalla giunta, ma non è stato ancora nemmeno calendarizzato in Commissione. Sicuramente è già un passo importante, perché almeno abbiamo in mano qualcosa su cui discutere, ma non è pensabile che il sistema possa essere messo in moto per il 31 marzo. E il Piemonte non è certo indietro rispetto alle altre regioni italiane, anzi, ma è un problema che riguarda tutto il territorio nazionale.
La proposta messa in campo dalla Regione cosa prevede?
Il passaggio di competenze viene trasferito alle Province, accorpando però quelle di piccole dimensioni. Complessivamente si parla di quattro ambiti territoriali. La Provincia di Torino, quella di Cuneo, Asti ed Alessandria insieme e infine le province del Nord Est, Biella-Vercelli-Novara-Verbano Cusio Ossola.
In base alla Sua esperienza ritiene che questo modello possa funzionare?
L’affidamento alle province è una soluzione che può funzionare se parliamo di province di grandi dimensioni, ma la situazione diventa critica in realtà più piccole, soprattutto quando si devono programmare piani di impiantistica piuttosto complessi da gestire. Ben venga quindi l’accorpamento. Il problema del disegno di legge presentato dalla giunta regionale è però di altra natura, e riguarda le tempistiche di adeguamento: appena tre mesi per un passaggio di governance di queste dimensioni non è realisticamente sostenibile, così come i tempi di transizione, appena sei mesi, da aprile a fine anno: troppo stretti, per fare un lavoro sensato che garantisca continuità al servizio. A questo proposito, proprio oggi in serata, delibereremo un documento che sarà poi trasmesso alle amministrazioni locali, proprio per sottolineare questo problema.
Più in generale però, il passaggio di competenze è caotico. Alcune regioni hanno optato per un unico ambito regionale – come l’Emilia Romagna – altre di fatto stanno ricostituendo le ATO abolite. Il rischio è che non fissando dei paletti si crea un sistema di governance troppo complesso e frammentato, assolutamente non omogeneo a livello nazionale: insomma, si rischia di passare dal locale al localistico, senza alcun beneficio per il servizio.
Nell’incertezza attuale l’attività nelle ATO prosegue con regolarità o si stanno verificando dei problemi di gestione?
Per quanto riguarda l’ATO di Torino posso affermare che l’attività prosegue come sempre: abbiamo approvato il bilancio fino al 2011 e siamo in grado di garantire lo svolgimento di tutti i servizi in modo regolare. La situazione non è omogenea in tutta Italia, ma soprattutto la situazione attuale crea problemi ai consorzi, che si trovano nell’impossibilità di rinnovare contratti o indire gare, poiché attualmente non avrebbero l’autorità per poterlo fare. La situazione è complessa ed è necessario fare chiarezza quanto prima, questo è fuori di dubbio.
Milleproroghe: l’Upi incontra il Governo. Lacorazza: “Non chiaro il termine per la soppressione degli ATO" - comunicato stampa Unione delle Province italiane del 02.02.2011