Il Punto sui Rifiuti - Caldoro nomina i commissari a discariche ed inceneritore. Intanto Napoli torna a respirare
Nominati nel pomeriggio dal governatore della Campania Caldoro i commissari per le discariche e per la realizzazione del termovalorizzatore di Napoli Est. Si tratta del viceprefetto Annunziato Varde' e del professor Alberto Carotenuto. A Napoli conferimenti di rifiuti quasi regolari. Si attende ancora la decisione della Provincia sulle discariche nel napoletano
15 February, 2011
Dopo il conferimento, nel fine settimana, di circa 1300 tonnellate di rifiuti, continua il recupero delle giacenze di rifiuti in strada sia a Napoli che nella provincia. I dati resi noti dall'Ufficio coordinamento flussi della Regione Campania riferiscono che nella giornata di ieri e' stato consentito un ulteriore conferimento per Napoli con un recupero complessivo di 1400 tonnellate, 200 in piu' della media giornaliera. Stesso quantitativo di recupero e' stato predisposto anche per la giornata di oggi. Anche i comuni della provincia stanno conferendo in maniera regolare portando il recupero delle giacenze a 200 tonnellate al giorno oltre la produzione quotidiana.
Commissari. Il presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, ha nominato i commissari per le discariche e per la realizzazione del termovalorizzatore di Napoli Est. Si tratta rispettivamente del viceprefetto Annunziato Varde' e del professor Alberto Carotenuto. Il commissario alle discariche dovra' occuparsi degli impianti previsti dal decreto legge, poi convertito, per la provincia di Napoli. Carotenuto e' ordinario di Fisica tecnica industriale e preside della facolta' di ingegneria dell'università Parthenope. Varde', 50 anni, viceprefetto vicario di Varese, ha lavorato tra l'altro nelle prefetture di Alessandria, Catanzaro e come capo di gabinetto in quella di Vibo Valentia.
Porta a Porta. Entro luglio avremo oltre 100 mila abitanti in più a Napoli serviti dal porta a porta. I quartieri interessati a marzo saranno Scampia e Rione Lieti, ci auguriamo di poter raggiungere in queste aree una percentuale del 50% di raccolta differenziata''. A dirlo è l'amministratore delegato dell'Asia, Daniele Fortini, a Napoli a margine della tavola rotonda organizzata dal Wwf Italia dal titolo "Raccolta differenziata avanzata: un obiettivo possibile anche per Napoli e la Campania".
Con l'allargamento della differenziata 'porta a porta' ad altri quartieri, l'Asia prevede di intercettare circa 25 mila tonnellate all'anno di rifiuti che non andranno in discarica.
Discariche. Venti di rivolta sul Baianese e sul Nolano. Ieri sera è stata sancita la nascita del coordinamento dei paesi del Baianese e dell’Agro nolano contro la discarica che si vorrebbe creare nel Nolano. Presente il sindaco di Visciano Domenico Montanaro, al tavolo dei relatori, coordinati dal giornalista Gianni Festa, anche il dirigente nazionale di SeL, Raffaele Aurisicchio. Assente per altri impegni il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo. In platea molti cittadini e rappresentanti di associazioni ambientaliste dell’area nolana (Assocampaniafelix e Anta). Nessuna traccia ancora una volta dei sindaci del Baianese. Due ore circa è durato il dibattito, che ha avuto un comune denominatore: la netta contrarietà del Baianese e del Nolano alla possibilità che venga costruita una discarica, anche piccola, sul territorio che già ospita due invasi dismessi non ancora bonificati e lo Stir, e che raggiunge percentuali elevate di differenziata. No all’immondizia di Napoli, no al “tal quale” (cioè i rifiuti non differenziati), in nome di una semplice constatazione: “Abbiamo già dato”.
Nei giorni scorsi il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, in proposito aveva dichiarato: «Sulla questione discariche si è creato un clima da caccia alle streghe, e non è possibile continuare così. Noi stiamo lavorando, non stiamo fermi e sono certo che a breve troveremo l'intesa con i sindaci del nolano a cui abbiamo già inviato la bozza di un protocollo di intesa. Se no, ci penseranno i commissari e a me non dispiace".
Contro la Provincia si scaglia l’ex presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano, il quale ha fatto accendere i riflettori sull’agenzia per l’ambiente, ovvero la Sapna, costituita da Cesaro sulla scorta del decreto legislativo vigente. Società presieduta, fino a qualche giorno fa, dall’ex prefetto Corrado Catenacci, arrestato, e poi rimesso in libertà dal Riesame, nell’ambito dell’inchiesta sullo sversamento del percolato in mare; inchiesta che ha travolto i vertici dei depuratori della Campania, funzionari della Regione Campania e del ministero dell’Ambiente, oltre che l’ex “numero due” della Protezione civile Marta Di Gennaro.
Sodano, in un’intervista al quotidiano ecologista “Terra”, parla di gestione allegra della Sapna. «Presenterò un esposto alla Corte dei Conti, per verificare se le spese della Sapna, la società provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti, siano state trasparenti. Quasi duecentomila euro (dati bilancio 2010 della Provincia) solo per tre posizioni apicali e oltre 220mila per consulenze esterne spesi da una società senza competenze, di fatto, mi sembrano una vergogna. Per esempio per la consulenza contabile e fiscale sono stati spesi 59.369,78 euro, per quella legale-amministrativa 32.708,00, e addirittura ce n'è anche una per le buste paga, che sono esternalizzate: 23.071,88 euro». Infine, conclude Sodano «negli ultimi giorni sono stati assunti altri sei tecnici e curiosamente, per loro, è prevista solo la laurea triennale. Però a me risulta che una persona che aveva la laurea quinquennale è stata esclusa. L'azzeramento dei vertici della Sapna sarebbe, dunque, una scelta alquanto opportuna».