Solare, di qui al 2020 costerà alle famiglie meno di 2 euro al mese
Il rapporto Verità solare, presentato da Asso Energie Future in collaborazione con Grid Parity Project, fa luce su alcuni aspetti poco chiari del fotovoltaico: installati per ora 4.700 Mw, creati 15.000 posti di lavoro. Tra gli obiettivi del futuro, tenere il settore al riparo dalla criminalità
15 February, 2011
Fare ordine tra numeri e stime, cambiare in meglio le previsioni e gli obiettivi per il 2020. Sono queste le due linee guida del rapporto Verità solare: i numeri del fotovoltaico in Italia, elaborato da Asso Energie Future, un’associazione che raccoglie gli operatori delle energie rinnovabili, e presentato in collaborazione con Grid Pariety Project, altra associazione che si occupa di misurare periodicamente la competitività degli impianti.
I dati reali
Alcuni dati diffusi in Italia dal Gse (Gestore servizi energetici), secondo Massimo Sapienza, presidente di Asso EF, sono scorretti. In primo luogo quello che riguarda i Mw di pannelli fotovoltaici installati in Italia e che saranno allacciati alla rete elettrica entro giugno 2011: non 7.000 come affermato dal Gse, ma 4.700 Mw. Una stima che, spiega Sapienza, «è confermata da ricerche indipendenti di Credit Suisse, Morgan Stanley, Jefferies e Assosolare». Per raggiungere la quota prevista dal Gse bisognerebbe infatti supporre, sottolinea Sapienza, che quasi tutte le richieste già presentate per ottenere gli incentivi 2010 si trasformino in impianti operativi al 30 giugno 2011. Cosa è successo, allora? «Una parte delle richieste di incentivi è stata probabilmente avanzata da chi non aveva il diritto di farlo. Inoltre, la confusione è stata massima, soprattutto negli ultimi giorni: ci sono domande che sono arrivate e sono state registrate numerose volte. Anche il GSE sta rivedendo le stime, ma intanto il danno è fatto».
Asso EF ha poi voluto puntualizzare alcuni aspetti non sempre chiari. Sottolineare per esempio che lo sviluppo del solare è in mano alle famiglie e non alla grande industria, e dunque l’incentivazione del fotovoltaico significherà promuovere la produzione di energia diffusa. «I dati presentati da Asso Energie Future e Grid Parity Project dicono che il residenziale, cioè i pannelli sulle nostre case installati per iniziativa di cittadini, pesa per circa il 34 per cento con 1.566 Mw stimati su un totale di 4.700. Il settore intermedio dei privati che hanno investito su terreni o capannoni di proprietà (impianti tra 51 Kw e 600 Kw per un investimento massimo compreso tra 150.000 euro e 2 milioni di euro) pesa per il 38 per cento con 1.786 Mw. Gli operatori finanziari e industriali pesano per il 28 per cento del totale, con 1.316 Mw», spiega Sapienza.
Il fotovoltaico, poi, non è un settore che esporta all’estero la propria ricchezza. In Italia, continua Sapienza, «ci sono 11 società quotate, con una capitalizzazione di circa 9 miliardi di euro. Sono stati creati 15.000 posti di lavoro, lo stesso numero dei dipendenti della Barilla per capirci». Anche sui costi del fotovoltaico Asso EF ci tiene a fare chiarezza: «Sono state diffuse cifra sbagliate, in realtà gli incentivi al solare costeranno 1,70 euro al mese a famiglia, meno di una colazione al bar». E ci sono anche previsioni positive di qui al 2020: secondo il rapporto Verità solare, i 34 miliardi di incentivi che saranno erogati frutteranno 30 miliardi di investimenti in parchi fotovoltaici e, di conseguenza, una ricchezza per il Paese di 110 miliardi, che ritorneranno in parte allo stato sotto forma di entrate fiscali per 50 miliardi. Saranno creati 210.000 nuovi posti di lavoro e si ridurranno le emissioni di Co2 del 5%.
Cosa si deve cambiare
Nel dossier di Asso EF sono presenti anche alcune proposte per la futura politica energetica italiana: portare l’obiettivo 2020 da 8.000 a 20.000 Mw, sviluppare una filiera italiana del fotovoltaico, stabilire tempi certi per le autorizzazioni, garantire una tariffa stabile ma decrescente in linea con i miglioramenti tecnologici e tenere fuori la criminalità dal settore. «Una cosa è certa: le rinnovabili vanno difese dalle speculazioni e da chi ne vuole fermare lo sviluppo. In questo periodo è in atto una vera e propria campagna di discredito verso il solare, condotta da chi ha a cuore lo sviluppo del nucleare» ha commentato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, presente alla presentazione del dossier.
Nello studio sono contenute anche alcune proposte concrete per il decreto legislativo rinnovabili, in discussione in questi giorni in Parlamento: destinare terreni agricoli marginali a impianti fotovoltaici e salvaguardare i progetti in corso, abbandonare le aste, garantire autorizzazioni semplificate per installazioni sotto il Mw, tempi certi e requisiti di professionalità e serietà per chi decide di investire nel settore. «Il solare è una fonte rinnovabile strategica per il futuro e per l'Italia imprescindibile per raggiungere gli obiettivi al 2020 del 17% di energia prodotta da rinnovabili rispetto ai consumi energetici. Legambiente chiede a Governo e Parlamento di impegnarsi per dare certezze al suo sviluppo. Non dobbiamo farci spaventare dai 7.000 Mw che forse verranno installati nel 2011 ma semmai di are in modo che la crescita del fotovoltaico continui, mantenendo un equilibrio nei costi del sistema», ha concluso il direttore di Legambiente.