Usa, Obama vuole destinare 8 miliardi alle rinnovabili (tagliando i fondi ai combustibili fossili)
Il presidente americano ha presentato al Congresso il bilancio per il 2012, che porta a 8 miliardi di dollari la cifra dedicata a ricerca e sviluppo nel settore dell'energia “verde”. I fondi dovrebbero essere in parte recuperati tagliando i finanziamenti a carbone, petrolio e gas, oltre che ad alcuni programmi dell'Agenzia per la protezione ambientale. Ora si attende la risposta del Congresso
16 February, 2011
Otto miliardi di dollari per il solo 2012. È la cifra che la Casa bianca ha deciso di investire nello sviluppo delle fonti rinnovabili negli Stati Uniti. Il dato emerge dal bilancio nazionale per il 2012 che Obama ha presentato nei giorni scorsi a Washington. Una manovra da 3.700 miliardi, dei quali molti destinati a ricerca, infrastrutture e sviluppo. Le rinnovabili, in quest'ottica, sembrano occupare un ruolo di prim'ordine nell'agenda politica del presidente americano. Dei 29,5 miliardi dollari in dotazione al dipartimento dell’Energia, infatti, ben 8 sono dedicati esplicitamente alla ricerca nel campo del fotovoltaico avanzato, dell’eolico e dei sistemi di stoccaggio dell'anidride carbonica.
Le risorse pubbliche destinate all'energia “verde” saranno in parte recuperate tagliando quelle per i combustibili fossili. Obama ha infatti chiesto al Congresso di abrogare le sovvenzioni da 3,6 miliardi di dollari attualmente concesse a petrolio, gas naturale e carbone. Una richiesta che probabilmente non piacerà ai Repubblicani, tanto più che i tagli potrebbero interessare anche alcuni programmi dell'Epa, l'Agenzia americana per la protezione ambientale. Nonostante questo, la stessa direttrice dell’Agenzia, Lisa Jackson, ha mostrato di condividere l'importazione di Obama: «Milioni di famiglie stanno riducendo e spendendo meno e ci si aspetta lo stesso buon senso fiscale dal proprio governo – ha dichiarato – Ecco perché questo bilancio riflette scelte difficili ma necessarie per permettere all’Epa di mantenere il suo ruolo fondamentale nella protezione della salute umana e dell’ambiente». La parola, a questo punto, passa al Congresso.