Gas serra, l'Europa rivede gli obiettivi: taglio del 25% entro il 2020
Presentata a Bruxelles la bozza della “Roadmap” della Commissione europea sulla riduzione dei gas serra fino al 2050. Nonostante gli ambientalisti chiedessero di portare il target almeno al 30%, la soglia per il 2020 dovrebbe essere alzata solo al – 25% (rispetto ai livelli del 1990). Stabiliti anche gli obiettivi successivi, con step decennali fino al 2050
16 February, 2011
In coincidenza con il sesto anniversario dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, arrivano da Bruxelles le prime indiscrezioni sui nuovi obiettivi europei sul taglio dei gas serra al 2020. La presentazione del documento ufficiale non dovrebbe avvenire prima dell'inizio di marzo, ma la Commissione ha pubblicato una bozza della tanto attesa “Roadmap for moving to a low carbon economy in 2050” (vedi allegato), in cui il target per il 2020 viene portato al -25% rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo un po' più ambizioso rispetto ai limiti della “Direttiva 20-20-20”, ma meno stringente del -30% di cui si era parlato nei mesi scorsi, quando per la prima volta era apparso chiaro che la quota di riduzione del 20% sarebbe stata raggiunta con quasi dieci anni di anticipo. Un compromesso, dunque, tra le richieste degli ambientalisti, che reclamano da tempo un innalzamento significativo degli obiettivi, e alcuni comparti industriali, piuttosto refrattari alle politiche comunitarie per la protezione del clima.
Per quanto riguarda la strategia a lungo termine, la Commissione fissa altri due obiettivi intermedi: - 40% nel 2030 e - 60% nel 2040, per poi ipotizzare una riduzione dei gas climalteranti compresa tra l'80 e il 95% nel 2050. Un impegno, quest'ultimo, già anticipato dalla stessa Commissione nell'autunno del 2009. Il documento, però, chiarisce che il target potrebbe essere disatteso se alcuni settori come la produzione di energia, i trasporti e l’agricoltura non riuscissero a ridurre i propri sprechi. La tabella di marcia indica anche i costi dei vari passaggi intermedi e presenta modelli previsionali dei percorsi più convenienti per raggiungere gli obiettivi. Alla luce dell'analisi dei costi, l'Ue suggerisce agli Stati membri investimenti importanti nei settori delle fonti rinnovabili, delle reti intelligenti, degli impianti di cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs) e della elettrificazione dei trasporti.
Mantenendo gli impegni, ha spiegato il presidente della Commissione José Manuel Barroso, l'Europa potrebbe tagliare la sua spesa energetica annua (che attualmente impegna il 2,5% del Prodotto interno lordo dell'Unione) di circa 200 miliardi di euro, oltre a creare più di 2 milioni di posti di lavoro. Oltre alla Roadmap per il taglio delle emissioni, nelle prossime settimane sarà presentato anche il piano per “stringere” sugli obiettivi in materia di efficienza energetica, che vedono la Comunità europea piuttosto in ritardo. In primavera, inoltre, dovrebbe essere pubblicato un altro documento dedicato alla sostenibilità dei trasporti.