Dossier rifiuti 2008: alla Campania spetta la maglia nera
Raccolta differenziata notevolmente inferiore alla media nazionale, produzione dei rifiuti ancora troppo elevata e la tarsu resta tra le più alta d’Italia
01 December, 2008
È negativo il ritratto della Campania che emerge dalle analisi svolte dall’associazione Cittadinanza Attiva, che ha pubblicato, in occasione dell’appena trascorsa settimana europea per la riduzione, il Dossier Rifiuti 2008.
Innanzitutto, la tarsu, che a Napoli supera di sessantasei euro la media italiana, i cittadini del comune pagano, infatti, 283 euro, rispetto ai 217 di media nazionale. Non vanno meglio le cose a Caserta, dove il costo schizza a 393 euro. In Campania, i meno salassati sono gli avellinesi, che si fermano a quota 168 euro. Per il calcolo l’associazione ha ipotizzato di dover pagare la tarsu per un appartamento di cento metri quadrati e ha stilato la lista nazionale del costo. Il dato va messo in relazione alla produzione di rifiuti della Campania. Questa a Napoli supera di poco la media nazionale: 593 chili a testa contro 550, mentre Benevento (490) e Avellino (448) hanno una produzione di rifiuti procapite inferiore alla media italiana.
È comunque sul fronte del riciclo che la Campania mostra il lato più negativo, con Napoli che si evidenzia come una delle città peggiori d’Italia: si differenzia il 6,1 per cento dei rifiuti, dato in crescita dello 0,1 per cento rispetto al 2006, ma inferiore rispetto alla media nazionale del 26%, valutata da Cittadinanzattiva. I più virtuosi della Campania sono, invece, i beneventani con il 10,7%.