I costi dell'inquinamento da Pm2,5 nelle città europee
Il progetto europeo Aphekom ha stilato una classifica di 25 città europee sulla base del superamento della concentrazione del valore limite di Pm2,5 raccomandato dall'Oms, 10 mcg/mc (contro i 25 mcg/mc indicati dall'Ue). Stoccolma la città più virtuosa, Bucarest la più inquinata. Roma quart'ultima. Secondo Aphekom, se le città europee rispettassero il limite dell'Oms salverebbero 19.000 vite e risparmierebbero 31,5 miliardi in cure mediche e assenteismo dal lavoro
03 March, 2011
Se le più grandi città europee rispettassero il limite di concentrazione di Pm2,5 raccomandato dall'Oms (10 mcg/mc), si salverebbero 19.000 persone all'anno, l'aspettativa di vita di uomini e donne sopra i 30 anni si allungherebbe di circa 22 mesi e si guadagnerebbero 31,5 miliardi di euro in costi per la sanità e l'assenteismo dal lavoro. È quanto emerge dal progetto Aphekom (Improving Knowledge and Communication for Decision Making on Air Pollution and Health in Europe) sugli effetti dell'inquinamento atmosferico in termini sanitari ed economici nelle più grandi città d'Europa.
Aphekom, coordinata dall’Istituto Francese per la Sorveglianza della Salute Pubblica (InVS) e co-finanziato dall'Ue, è il frutto di un lavoro condotto da 60 scienziati nel corso di 3 anni in 25 città d'Europa. In Italia è stata scelta Roma, per la cui ricerca ha collaborato il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio.
Basandosi sul valore limite di Pm2,5 che l'Oms ha individuato, 10 mcg/mc - concentrazione al di sopra della quale aumentano esponenzialmente i rischi per la salute (e i costi per il portafoglio) dei cittadini - Aphekom ha stilato una classifica delle città studiate (vedi grafico in allegato). Tra le 25 candidate, solo Stoccolma rispetta il limite dei 10 mcg/mc di Pm2,5, con 9,4 mcg/mc; la città è poi seguita da Dublino (10,5 mcg/mc) e da Malaga (12,8 mcg/mc). Alla fine della classifica troviamo Barcellona con 27 mcg/mc, Budapest con 33,7 mcg/mc e Bucarest con 38,2 mcg/mc. Roma si posiziona al 21° posto con 21,4 mcg/mc.
Commentando la posizione romana, l'assessore all'Ambiente di Roma Marco Visconti ha ricordato che il limite consigliato dall'Oms è di 15 punti inferiore a quello indicato dall'Ue, 25 mcg/mc, al di sotto del quale si pone la Capitale. "I dati del particolato fine Pm2.5 registrati a Roma sono sotto il limite imposto dall'Europa - ha dichiarato Visconti - La centralina di Corso Francia, infatti, nel 2010 ha segnalato una media annuale di 23 mcg/mc, mentre Cipro si è attestata a 18 mcg/mc. Si tratta di dati molto significativi poiché i Pm2.5 sono molto più dannosi del Pm10: hanno un diametro di un quarto di centesimo di millimetro e, attraverso la respirazione, possono penetrare a fondo nei polmoni. Il progetto europeo Aphekom formula tuttavia uno scenario scientifico da tenere in considerazione".
Più in particolare, Aphekom ha dimostrato che in 10 città europee chi vive a meno di 150 metri dalle strade più trafficate rischia di ammalarsi dal 15 al 30% in più di asma (nel caso dei bambini) e di insufficienza respiratoria e cardiaca (nel caso degli anziani).
Come si legge nel comunicato stampa (in allegato), il progetto Aphekom mette i suoi risultati a disposizione degli amministratori pubblici, per aiutarli a formulare delle politiche locali, nazionali ed europee più efficaci. Inoltre, offre elementi di riflessione ai professionisti sanitari, per poter consigliare le persone più vulnerabili, e ai cittadini, affinché possano proteggere la loro salute. Ancora una volta, quindi, sembra soprattutto la politica ad avere la responsabilità di determinare la situazione futura.
Smog, ma quanto ci costi (in euro)? - da Corriere della sera.it del 02.03.2011