Tremonti annuncia: correggiamo il decreto, torna il 55%. Ma solo per il 2008
Dopo le proteste di ambientalisti, Enti Locali, Confindustria
03 December, 2008
Sparisce la parte più contestabile del provvedimento, ma non la filosofia di fondo che l'ha ispirato. Sul taglio degli sgravi fiscali a sostegno dell'efficienza energetica inserito dal governo nel decreto anticrisi, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha annunciato una correzione. Il Parlamento, ha spiegato durante un'audizione alla Camera, toglierà la "retroattività" dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55%.
Il testo uscito da Palazzo Chigi la scorsa settimana rende infatti discrezionale e non più certa la detraibilità di oltre la metà della spesa sostenuta per installare caldaie meno energivore, infissi isolanti, impianti solari per il riscaldamento dell'acqua e altri interventi di efficienza. Il decreto prevede (prevedeva) in particolare che per i lavori effettuati dopo il 31 dicembre 2007 i contribuenti debbano inviare all'Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, "un'apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi". Il Tesoro si riserva inoltre la possibilità di non rispondere alle domande, precisando che decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento "l'assenso si intende non fornito" e il cittadino non potrà usufruire della detrazione.
Tremonti ha ammesso che "la retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà", ma ha poi aggiunto: "Per il futuro voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat". Tremonti ha definito "incivile" l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: "questo non accadra con il nostro governo".
Contro queste misure era tornato a protestare il segretario del Pd Walter Veltroni, definendo tra l'altro il provvedimento "un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili". "La retroattività della norma per tutto il 2008 - aggiungeva Veltroni - produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini". Il segretario dei democratici allargava poi la sua critica. "L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo - osservava - contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti".
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