Regione Puglia: al via l’anagrafe degli impianti fotovoltaici autorizzati dai comuni
Sottoscritto il 14 marzo il Protocollo di Intesa tra Regione, Province, e Anci Puglia che porterà, entro 30 giorni, all’anagrafe degli impianti da fonti rinnovabili, approvati con Dichiarazione di Inizio Attività dai comuni pugliesi. Al termine, la Puglia (che già ha autorizzato 2150 MW) avrà una mappatura regionale di tutti gli impianti di piccola e di grossa taglia
15 March, 2011
Presso la presidenza della giunta regionale, lunedì 14 marzo, è stato firmato il tanto atteso Protocollo di Intesa tra il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e il presidente dell’Upi Francesco Schittulli. Presenti anche gli assessori regionali competenti Loredana Capone e Lorenzo Nicastro.
Il protocollo servirà ad avviare le attività di controllo e per dar vita ad un’anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici operanti sul territorio pugliese. La Regione Puglia ha contezza solamente delle proprie Autorizzazioni Uniche rilasciate agli impianti di grande taglia, ossia con produzioni di energia oltre 1 Mw l’anno. Le manca il dato relativo ai piccoli impianti, cioè quelli al di sotto del Mw, e autorizzati dai comuni attraverso il rilascio delle Dichiarazioni di Inizio Attività.
Il Protocollo di Intesa
La Regione Puglia ha ufficializzato nel Protocollo d’Intesa stipulato, il dato relativo al rilascio delle autorizzazioni degli impianti da fonte da energia rinnovabile. Fino alla 31 dicembre 2010, la Regione ha autorizzato, complessivamente 2154,53 Megawatt (Mw), realizzabili dagli impianti cosiddetti FER (impianti che utilizzano fonti da energia rinnovabile). La potenza installata è suddivisa in: 1248 MW derivante da fonte eolica, 676,53 MW da fonte fotovoltaica, 230 MW da biomasse.
A questo risultato, bisogna necessariamente aggiungere il dato tutt’oggi sconosciuto, di tutti quegli impianti che sono stati autorizzati dai comuni attraverso la Dichiarazione di Inizio Attività e che producono energia rinnovabile con una potenza al di sotto di un Megawatt l’anno.
Questo, dunque, l’obiettivo che il Protocollo di Intesa intende raggiungere, attraverso l’anagrafe di tutti gli impianti. Nell’interesse della Regione Puglia e degli stessi comuni, grazie a questa “mappatura” si potrà procedere alla valutazione degli “effetti cumulativi” e dei relativi “carichi ambientali”, e di conseguenza si potrà procedere ad una programmazione e a nuove regole in materia di energia. C’è da aggiungere che rimane vincolante il controllo dei limiti temporali di effettivo realizzo di tali impianti, in modo da rendere certi gli incentivi erogati dal Gestore Servizio Elettrico nazionale. Finora, nonostante le ripetute richieste rivolte ai Comuni, la Regione non ha ottenuto dagli stessi le informazioni in ordine agli impianti per i quali risultino presentate le DIA.
L’anagrafe avverrà in maniera telematica e consentirà a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Regione, Province, e comuni pugliesi, di condividere le medesime informazioni, in modo da avere tempestivamente tutte le notizie occorrenti a determinare il quadro preciso della situazione. Prossimamente, tutti i comuni pugliesi con un massimo di trenta giorni dovranno immettere in un sito internet, (probabile sistema.puglia.it), a partire dalla predisposizione del sito stesso, i dati relativi agli impianti di produzione di energia elettrica da FER, approvati da DIA. Gli enti locali comunali potranno monitorare sulla cartografia SIT lo stato delle procedure autorizzative degli impianti per i quali è stata richiesta e concessa l’autorizzazione unica regionale, mentre le Province vedranno agevolata l’emissione dei pareri ambientali di propria competenza ed il loro inoltro agli Uffici regionali. Al completamento delle attività affidate ai Comuni, infine, alla Regione e alle Province spetterà il compito, di definire (in 90 giorni) un programma straordinario di verifica della effettiva realizzazione degli impianti assentiti con DIA comunale tramite l’ausilio delle Polizie provinciali, che faranno una ricognizione fisica degli impianti. Un Comitato di Vigilanza, oltre quantificare i costi di tale attività, dovrà definire un programma di sostegno finanziario regionale che consenta ai Comuni di predisporre “Piani comunali per l’efficientamento energetico delle infrastrutture pubbliche municipali” e promuovere l’attività di sensibilizzazione volte ad incentivare l’edilizia sostenibile.
Le dichiarazioni
“Il protocollo che sottoscriviamo oggi, è un protocollo importante - ha dichiarato il presidente Vendola - perché ci consente non solo di costruire un’anagrafe a servizio dei comuni, delle province, della regione, ma anche di omogeneizzare le azioni che dobbiamo mettere in campo tutti insieme. Siamo consapevoli che l’opzione dell’energia rinnovabile è un’opzione strategica in quanto economicamente è vantaggiosa. A fronte di ciò siamo anche consapevoli che dobbiamo preservare il bene del paesaggio, dobbiamo tutelare le zone che vanno rigidamente vincolate. E per fare questo - ha continuato Vendola - gli occhi dei comuni, della regione, delle province devono costruire un congegno ottico multiplo per guardare meglio in profondità, per controllare, per preservare, per consentire che le attività economiche possano andare nella direzione corretta e per impedire che tutto ciò possa essere un danno al territorio”.
“Abbiamo bisogno di sapere la verità – ha concluso Vendola - noi abbiamo un’anagrafe per quello che riguarda le nostre autorizzazioni (circa 2150 megawatt autorizzate fino al 31 dicembre 2010). Occorre sapere cosa è stato autorizzato con le Dia. Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fareper evitare il rischio “di compravendita di Dia”, cioè di un gruppo imprenditoriale che compera diversi mega, semplicemente acquisendo procedimenti amministrativi singoli”. Dunque, ci si può trovare quindi di fronte qualcuno che costruisce un mega impianto senza alcuna valutazione dal punto di vista del cumulo della produzione di mega”.
Per l’assessore Capone il protocollo è importante “perché incardina tutto in un sistema dove c’è il controllo e il monitoraggio costante delle attività di fotovoltaico sul campo con l’obiettivo di fare un censimento di tutti gli impianti esistenti”. Per la Capone occorre “procedere velocemente affinché possano svolgersi tutte le funzioni previste dal protocollo”.
Anche per l’assessore Nicastro “il protocollo ci consentirà, in breve tempo, di avere un quadro puntuale di quanto esiste oggi sul nostro territorio. Si tratta di un dato fondamentale necessario anche per consentire alla Regione di aggiornare il proprio Piano Energetico Ambientale, fase già in corso da parte dell’Assessorato che terrà conto dei risultati raggiunti”.