Rinnovabili, non si placa la protesta delle associazioni. Flash mob davanti al ministero dello Sviluppo Economico
Ancora una volta il mondo delle rinnovabili ha chiesto a gran voce il ritiro del decreto Romani che blocca gli incentivi all'energia “verde”. La rete Sos rinnovabili ha organizzato un flash mob a via Veneto, davanti alla sede del dicastero dello Sviluppo Economico, usando un pannello solare come tavolo da picnic. Rinviato a venerdì 18 il previsto incontro tra i ministri coinvolti, le banche e le associazioni dei consumatori, al quale inizialmente avrebbero dovuto partecipare anche le associazioni di settore
15 March, 2011
Non accenna a placarsi la protesta delle associazioni delle rinnovabili contro il decreto Romani che taglia gli incentivi all'energia “verde”. Dopo l'incontro al teatro Quirino di qualche giorno fa, le associazioni di settore, riunite nel network Sos rinnovabili, si sono date appuntamento davanti al ministero dello Sviluppo Economico per un flash mob di protesta. Giunti davanti al dicastero, i manifestanti hanno inscenato un picnic all'aperto utilizzando un pannello solare come tavolo. La metafora è chiara: con il decreto “ammazza rinnovabili”, i moduli solari non serviranno più a produrre energia, per cui andranno utilizzati in qualche altro modo.
«Chiediamo di cambiare totalmente il decreto – ha dichiarato Edoardo Znchini, responsabile energia di Legambiente – perché per il fotovoltaico prevede dei tetti annuali, ma così nessuno avrà la certezza di realizzare un investimento». La preoccupazione degli operatori non è solo di natura ambientale, ma anche economica e occupazionale. «Il decreto ha tolto il futuro a 150 mila famiglie, lavoratori ed aziende – è l'allarme di Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future – ma anche la possibilità di fare affidamento su una fonte di energia sicura, economica e stabile in un momento storico in cui vediamo in Giappone tutti i rischi del nucleare e nel nord Africa i problemi del petrolio. Non dimentichiamo che con la crescita del prezzo del petrolio tutti i cittadini pagheranno in bolletta 25 euro in più all'anno».
La associazioni non si accontentano di modifiche al testo del decreto Romani, ma continuano a chiedere che venga eliminato. «Con la cancellazione del decreto, ha concluso Roberto Saija, di Sos Rinnovabili e dell'azienda Ecopower – va ripristinato un principio di legalità che non riguarda solo le rinnovabili. Se passa il principio secondo il quale qualsiasi investimento può essere annullato con una legge retroattiva domani può toccare anche ad altri settori. In Italia così sarà impossibile investire».
In concomitanza con il Flash mob, intanto, all'interno del ministero di via Veneto, avrebbe dovuto svolgersi un incontro tra i ministri coinvolti (Romani, Prestigiacomo, Galan), le associazioni dei consumatori e i rappresentanti delle banche. Il meeting, che alcune fonti avevano dato inizialmente per avvenuto, è stato rinviato all'ultimo momento per un impegno di Romani a Bruxelles legato all'emergenza nucleare in Giappone e dovrebbe tenersi venerdì prossimo. Marginale, nonostante le indicazioni iniziali lasciassero presagire tutt'altro, la presenza degli operatori del mondo delle rinnovabili, che anche per questo hanno deciso di protestare. Mercoledì 16, invece, è previsto un altro meeting tra il solo ministro Prestigiacomo e alcune associazioni del settore.