Rifiuti e raccolta differenziata, Vendola e Nicastro rispondono in Commissione Ambiente
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’Assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro hanno risposto il 9 marzo 2011 alle domande in materia di rifiuti della Commissione Ambiente della Camera. Tra gli argomenti trattati oltre alle ecomafie, l’incenerimento, i fondi per la raccolta differenziata, il numero degli ATO, la fine dell’emergenza rifiuti in Puglia. Sulla raccolta differenziata, Vendola: “Pentito di non aver penalizzato i comuni che non l’hanno realizzata"
17 March, 2011
“Io posso dichiararmi pentito di non avere imposto subito la penalizzazione di quelle amministrazioni che non realizzano trend di raccolta differenziata adeguati”. Lo ha affermato, a Roma, il Presidente della Puglia Nichi Vendola nel corso della seconda audizione in Commissione Ambiente (“Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sulle Ecomafie”). Questa volta (in proseguimento dell’audizione del 2 febbraio), l’intervento politico di Vendola è stato affiancato da quello tecnico di Nicastro, il quale ha anticipato alcuni dati del 2010. Tra i temi trattati: la “strategia” per una valida raccolta differenziata e le difficoltà occorse, i relativi finanziamenti a disposizione e i ritardi degli obiettivi, la fine dell’emergenza rifiuti nel 2007, il numero degli ATO e il periodo di transizione per ciò che concerne la loro soppressione.
Dunque, secondo Nichi Vendola, dopo 13 anni di emergenza, nel 2005 la priorità è stata data alla costruzione degli impianti, alla chiusura delle discariche e alla definizione giuridica e patrimoniale degli ATO, i quali, nonostante le resistenze dei comuni, avrebbero dovuto gestire autonomamente la raccolta differenziata. Vendola ha dichiarato di aver preferito al pugno di ferro “una estenuante concertazione”. “In una situazione rischiosa, per cui nel 2005 non avevo neanche un impianto costruito - ha continuato Vendola - e avevo sulle spalle 13 anni di gestione emergenziale (che hanno portato solo al tredicesimo anno alla predisposizione di un piano dei rifiuti [2005, ndr]), l'idea di andare a un conflitto con i comuni è stata sempre molto inquietante. Ragion per cui ho scelto sempre e comunque la via della concertazione, anche se è la più estenuante”.
La Puglia - ha proseguito Vendola - “era nel 2005 al 5% di raccolta differenziata e senza impianti adeguati. Ora è arrivata al 16%, superando tutti i cicli opachi” legati anche alla bonifica dei siti inquinati. Una delle premesse indispensabili del primo mandato, per ogni tipo di politica dei rifiuti, è stata la fine della emergenza rifiuti, richiesta da Vendola nel 2007 e accordata dal Ministero dell’Ambiente:
“ho ritenuto fondamentale sgomberare il campo dall'istituto emergenziale del commissariamento, ritenendo la fabbrica delle emergenze un principio di deresponsabilizzazione diffusa, incompatibile con il governo di un ciclo complesso quale quello dei rifiuti”. “Non ho continuato a fare il commissario - ha risposto all’onorevole Coronella - ho gestito dal 2007 l'Ufficio stralcio. È ovvio, e in tutti i casi avviene così: per eventuali procedimenti cominciati sotto l'egida del commissariamento, e ancora in corso quando questo viene esaurito, si costruisce un Ufficio stralcio”.
Fondamentale, in secondo luogo, il modello di organizzazione del ciclo dei rifiuti. Per quanto riguarda l’incenerimento, fondamentale è stato il restyling dei tre impianti che da “tal quale” [il sacchetto della spazzatura di casa] sono passati, previo trattamento, a “cdr-q”, ossia combustibile di qualità derivato da selezione meccanica, biostabilizzazione e produzione di combustibile. Inoltre, secondo quanto sostiene Vendola, si è teso al ridimensionamento volumetrico dei rifiuti conferiti negli inceneritori, in modo da dare loro il giusto peso “residuale”. “Un impianto accettabile è quello di taglia piccola, tra i 10 e i 15 MW”, mentre uno da 100 MW avrebbe determinato per i rifiuti della Puglia il passaggio “da problema ambientale a prospettiva di industria energetica fondata sui rifiuti”.
In questo secondo mandato, ha dichiarato Vendola, l’amministrazione si sta concentrando alla realizzazione degli impianti di compostaggio attraverso i quali si potrà realizzare il passaggio dal 15 al 55% di raccolta differenziata. Previsti a corollario due provvedimenti decisivi. Il primo, un incentivo agli agricoltori per l’uso del compost prodotto. In secondo luogo, il trasferimento di risorse alle province di ingenti risorse (ultimo quello alla Provincia di Foggia) per la raccolta differenziata. “La raccolta differenziata funziona - ha concluso Vendola - se si sviluppa un'impresa del recupero e quindi si tratta non solo di fare educazione civica nei confronti dei cittadini, ma anche di stimolare le necessarie azioni che consentano la lievitazione di segmenti di buona economia del recupero. Questo è un problema di non facilissima soluzione!.
Per quanto riguarda la situazione giuridica degli ATO, gli ambiti territoriali ottimali che sono responsabili a livello “sovra comunale” per la raccolta, il trasporto e il conferimento dei rifiuti, l’assessore Nicastro ha dichiarato che da alcune “anticipazioni romane” trapelate dal Governo, sarà previsto un termine di proroga per ciò che concerne la loro soppressione. Ma qualora non accadesse, Nicastro ha assicurato un periodo di transizione verso un nuovo regime (ridimensionamento a sei ATO, quante sono le province), attraverso la nomina di commissari (uno per ciascun ATO) che dovranno definire “un quadro delle consistenze patrimoniali e finanziarie delle autorità soppresse” e, d'intesa con i sindaci, sovrintenderà alle procedure di definizione e approvazione del piano d'ambito.
Tra i fondi per la raccolta differenziata per il 2011, Nicastro ha fatto riferimento alla deliberazione di giunta regionale n. 2989 del 28 dicembre 2010, con la quale sono stati stanziati 23 milioni per i comuni non capoluogo e 15 milioni per i sei comuni capoluogo, con un impegno finanziario complessivo di 38 milioni di euro.
Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti indifferenziati la regione Puglia ha anticipato alcuni dati del 2010. Nell'anno 2010 i Rifiuti solidi urbani finiti in discarica, sono stati pari a 1.105.108 tonnellate, con una percentuale del 56, 7 per cento. Le perdite di processo stimate [acqua e umidità] sono state 544.839 tonnellate, (20,9%). Il 15,3% è stato destinato a valorizzazione di materia, circa 298.000 tonnellate, mentre a valorizzazione energetica sono stato destinate 136.841 tonnellate, il 7 per cento circa.
Resoconto stenografico, Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Audizione del 2 febbraio 2011 e del 9 marzo