Fotovoltaico, anche la Regione Veneto chiede di cambiare il decreto Romani
Al termine di un incontro con gli addetti del settore, preoccupati per le conseguenze occupazionali del decreto “ammazza rinnovabili”, l'assessore all'Ambiente del Veneto lancia un appello al governo nazionale perché il provvedimento sia modificato nel giro di pochi giorni. Presto la richiesta diventerà una mozione formale del Consiglio regionale
22 March, 2011
«La Giunta regionale del Veneto si farà promotrice dell'approvazione in Consiglio regionale di una mozione per far presente al Governo la necessità di modificare il decreto Romani che ha tagliato gli incentivi al settore fotovoltaico, con un metodo che nei fatti è retroattivo, e di procedere a questa modifica al più presto, nel giro di giorni e non di settimane, per offrire al settore produttivo la certezza normativa senza la quale rischia di scomparire». Lo ha dichiarato l'assessore regionale all'Ambiente del Veneto, Maurizio Conte al termine di un incontro tra amministratori locali, regionali e parlamentari padovani per fare il punto sul blocco degli incentivi (e sulla conseguente crisi occupazionale) introdotto dal decreto Romani. «La crisi nucleare in Giappone - ha aggiunto Conte - i conflitti in Nord Africa, e in particolare la guerra in corso in Libia, ci impongono una seria programmazione della nostra politica energetica. Non possiamo lasciarci sfuggire per miopia le grandi sfide della green economy, la possibilità di diminuire la nostra dipendenza di approvvigionamento di energia dall'estero».
Le circa trenta aziende padovane del fotovoltaico occupano 4.000 addetti, preoccupati per il blocco delle attività determinato dal decreto “ammazza rinnovabili”. «Le banche hanno bloccato il credito – denuncia l'assessore – e già i primi lavoratori sono entrati in cassa integrazione». Secondo Conte, dunque, non si tratta «di una protesta corporativa, ma della costruzione di futuro pulito di indipendenza energetica. Le energie pulite sono certo costose, ma comportano anche molti vantaggi, soprattutto nel lungo termine. Gli interventi di sostegno a questo settore sono investimenti che verranno abbondantemente ripagati nel tempo».