Rinnovabili, Romani incontra le parti sociali. Compatti i sindacati: «Non distruggere il settore»
Il ministro dello Sviluppo Economico ha incontrato, alla presenta della collega Prestigiacomo, i rappresentanti delle principali sigle sindacali per discutere dei tagli alle rinnovabili contenuti nel decreto che porta il suo nome. Unanime la richiesta delle parti sociali: salvaguardare un settore in crescita e i molti posti di lavoro a rischio
24 March, 2011
Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e quello dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, hanno incontrato i rappresentanti dei sindacati per confrontarsi sul testo del discusso decreto sulle rinnovabili. «Gli esponenti del Governo – si legge in una nota dello Sviluppo Economico – hanno illustrato alle parti sociali le ragioni della nuova programmazione degli incentivi alle fonti verdi che l'esecutivo sta definendo». I ministri hanno chiarito alle sigle sindacali «la necessità di impiegare in modo più efficace le risorse disponibili per favorire una crescita reale e di lungo periodo del tessuto produttivo di questo settore».
Dal canto loro, le parti sociali hanno chiesto al governo «impegno a salvaguardare un settore in crescita e che crea occupazione». I sindacati riconoscono il rischio di speculazioni, ma individuano nelle rinnovabili un settore decisivo per lo sviluppo dell'Italia. «Se c'è stata una bolla speculativa è evidente che qualcosa non è andato come doveva – dichiara il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari – ma è altrettanto evidente che serve correggere gli errori e non abbattere il sistema». Il testo del decreto così com'è, insomma, non piace neanche ai sindacati. «Quello che si è fatto – aggiunge Solari – non risolve il problema e distrugge una intera filiera occupazionale».
E per una volta sembrano essere d'accordo anche le altre sigle: «Capiamo le difficoltà finanziarie – commenta Raffaele Bonanni, segretario della Cisl – ma non siamo d'accordo se si interrompe una cosa che finalmente è partita bene». Gli fa eco anche Paolo Percassi, segretario confederale della Uil: «Serve una strategia complessiva e un lavoro comune per impedire la distruzione di un settore che sta crescendo. Il ministro ci ha dato rassicurazioni e vedremo all'incontro della prossima settimana». Anche l'Ugl, infine, per bocca del segretario generale Giovanni Centrella, chiede «interventi urgenti per il settore, perché ci sono aziende che hanno già minacciato cassa integrazione o peggio. Le condizioni per fare interventi positivi ci sono e abbiamo chiesto al ministro di salvaguardare il settore e i suoi lavoratori». Sono attesi altri incontri nei prossimi giorni.