Decreto rinnovabili, forse lunedì 28 la bozza del provvedimento attuativo. Le prime indiscrezioni
E' attesa per lunedì prossimo la prima stesura del provvedimento che dovrà dare attuazione al decreto Romani sulle rinnovabili. Le prime anticipazioni parlano di un taglio immediato del 10% degli incentivi e di un tetto a partire dal 2012. Intanto continuano gli incontri tra il ministro e le parti in causa. Anche le Regioni hanno chiesto di modificare il testo per scongiurare il blocco del settore
25 March, 2011
Dovrebbe essere pronta lunedì prossimo la prima bozza del provvedimento attuativo del decreto Romani, che fisserà i dettagli del quarto Conto energia per il fotovoltaico, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 giugno. Secondo le prime indiscrezioni, il testo prevederebbe un taglio contenuto della tariffa incentivante nel 2011, quantizzabile intorno al 10%. La riduzione proseguire poi gradualmente negli anni successivi: un altro 10% nel 2012 e un ulteriore 15/20% nel 2013. Inoltre, per il periodo compreso tra il 2012 e il 2017, anno della prevista grid parity, potrebbe essere introdotto un tetto annuo di 2.000 MW installati e un limite di 6 miliardi di euro all'anno da destinare agli incentivi. Ovvero i famigerati "cap" che gli imprenditori temono tantissimo.
Nel frattempo, continuano le consultazioni tra il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e le parti in causa. Dopo il confronto con le principali sigle sindacali, Romani ha incontrato anche i rappresentanti delle Regioni, che hanno chiesto al governo di correre ai ripari per scongiurare la crisi del settore, in stallo dopo l'approvazione del decreto. Le amministrazioni regionali hanno avuto dal ministro l'assicurazione di essere coinvolte direttamente nel processo decisionale che porterà alla stesura definitiva del decreto attuativo.
Le preoccupazioni delle Regioni ricalcano quelle, analoghe, espresse nelle scorse settimane da associazioni ambientaliste, sindacati, imprenditori del settore e addetti ai lavori in genere. Anche Confindustria ha raccomandato che il calo degli incentivi, necessario anche secondo gli stessi operatori delle rinnovabili, sia parziale e progressivo, tale da non mettere in discussione gli investimenti già effettuati. Il ministro Romani, insieme ai suoi colleghi Prestigiacomo e Galan (che è appena passato dal dicastero dell'Agricoltura a quello dei Beni Culturali), ha più volte garantito che il provvedimento attuativo in preparazione terrà conto delle istanze degli addetti ai lavori e delle associazioni di categoria. Lunedì 28 marzo le prime risposte.