Ex Sisas, conclusa la bonifica: rimosse 272 mila tonnellate di rifiuti. Greenpeace avverte:”Operazione torbida”
Con la presenza del ministro all’Ambiente Prestigiacomo ieri è stata presentata la conclusione dei lavori di bonifica dell’area di Pioltello-Rodano. Sui rifiuti industriali rimossi però Greenpeace lancia l’allarme smaltimento.
28 March, 2011
Con la bonifica delle discariche A e B partita lo scorso autunno e terminata in questi giorni con la rimozione di 272 mila tonnellate di rifiuti, si conclude l'opera di "pulizia" dell'area ex Sisal di Pioltello e Rodano, per la quale era stata avviata una procedura di infrazione da parte dell'Ue. Nella terza diascarica, la C, i rifiuti erano già stati rimossi nel 2009 dal gruppo Grossi, proprietario dell'intera area. A presentare il risultato dell'intervento, che ha visto operare in sinergia Regione, Governo e Unione Europea, il governatore Roberto Formigoni, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e il commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik.
L'intervento ha potuto contare su 30 milioni di euro di finanziamento, di cui 20 messi dalla Regione, dei rifiuti rimossi 165 mila tonnellate hanno riguardato nerofumo non pericoloso, 91 mila nerofumo pericoloso e 16 mila materiali inerti. Per lo smaltimento infine si è fatto uso di 28 impianti italiani e 3 europei. "I rifiuti - ha rassicurato il ministro - sono stati opportunamente trattati, ci auguriamo in futuro di poter affrontare 'da soli" bonifiche di questa portata".
Nonostante questo, Greenpeace in un documento ha denunciato le carenze dell’opera di smaltimento: secondo l’associazione infatti tutto sarebbe stato condotto in modo un po’ torbido, con una grossa fetta di rifiuti “parcheggiata in altri siti lombardi, piemontesi e addirittura spagnoli.
Il documento di Greenpeace