“Zona 30”. A Mirafiori Nord incidenti ridotti di due terzi
Secondo anno di traffico "slow" tra via Guido Reni e corso Siracusa. Nella "Zona 30" di Mirafiori Nord nel 2010 non si è registrato un solo incidente grave. Mentre erano erano tre volte tanto negli anni prima - da La Stampa del 29.03.2011
29 March, 2011
Chiara Priante
Altro che «Turin always on the move». I dati che arrivano dal monitoraggio 2010 della Zona 30 di Mirafiori Nord affrescano un angolo di città costretta a rallentare, una piccola Paperopoli dove lo scorso anno non si è registrato un solo incidente grave. Cinque, in totale, i sinistri con feriti «lievissimi». Erano tre volte tanto negli anni prima. Segno che nel trapezio compreso tra via Guido Reni, corso Sebastopoli, corso Orbassano e corso Siracusa, dopo che nel 2009 è stata introdotta la Zona 30, anche nel 2010 il leitmotiv è stato lo stesso: auto con velocità medie molto più basse costrette a muoversi tra aiuole, incroci rialzati, carreggiate ristrette, chicanes, e pedoni che hanno sempre la precedenza. «Solo il 7% degli abitanti ha detto di non gradire la Zona 30. Il 68% è contento del cambiamento», sottolinea Bruno Zucca dell’associazione «La Città possibile» che si occupa di ecologia urbana. E i motivi sembrano riscontrarsi anche nei dati sulla qualità della vita raccolti nel quartiere dal Dipartimento trasporti del Politecnico di Torino. Curioso il fatto che, dopo l’introduzione della Zona 30, il 5 per cento degli abitanti di questo angolo di Mirafiori Nord abbia smesso di usare sonniferi per addormentarsi, grazie alla diminuzione di clacson e del via vai delle auto, e un altro cinque per cento dica di avere più facilità a concentrarsi.
E positivi sono i dati sulla percezione della qualità della vita, grazie a marciapiedi più larghi, isole, spazi verdi. «Ma c’è un risparmio per tutta la collettività», sottolinea Andrea Stara, presidente della Circoscrizione Due. La spesa per realizzare la Zona 30 è stata di 500 mila euro: «Nel 2010 grazie alla diminuzione degli incidenti stradali ci sono stati il 74% dei giorni di prognosi in meno e si sono risparmiati 500 mila euro nella sanità». E, se si contano i due anni di Zona 30 a Mirafiori, per ciò che concerne il sociale e la sanità si arriva a un milione e mezzo di euro risparmiati. «Abbiamo iniziato tra la diffidenza di tutti e i dubbi dei commercianti - punzecchia Stara -. Ora, invece, sono in tanti a copiarci». I numeri, infatti, riaprono il dibattito sull’estensione della Zona 30: San Salvario, Madonna di Campagna e il Centro hanno già avanzato richieste per aree a bassa velocità e chi si insedierà in municipio a maggio, in barba al famoso motto olimpico di «Torino in movimento», dovrà anche pensare a una «città slow».