Rinnovabili, Prestigiacomo: «Entro il 10 aprile il decreto sul nuovo Conto energia»
Continuano le riunioni tecniche dei rappresentanti del Governo sul provvedimento che dovrà stabilire le nuove tariffe incentivanti per il fotovoltaico e le altre fonti rinnovabili. Il ministro dell'Ambiente promette che il quarto Conto energia sarà pronto entro i primi giorni di aprile e annuncia un ripensamento sul tetto annuale di nuove installazioni
29 March, 2011
Gli ultimi dubbi sui nuovi incentivi per le fonti rinnovabili dovrebbero essere sciolti entro il prossimo 10 aprile. Ieri si è svolta una riunione tecnica al ministero degli Affari regionali in cui i tecnici del ministero dello Sviluppo economico, dell'Ambiente, degli Affari regionali e degli enti locali hanno discusso del quarto Conto energia, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 giugno, mandando in pensione con oltre due anni di anticipo il provvedimento precedente. Confermate per ora le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi: riduzione graduale delle tariffe e inserimento di un tetto complessivo per gli incentivi. A questo proposito, sembra probabile che il governo rinunci al proposito di fissare un “cap” annuale ai nuovi megawatt installati, preferendo invece stabilire, come anticipato dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, «un tetto complessivo in milioni di euro fino alla fine degli incentivi».
I tempi per l'approvazione del nuovo provvedimento, dunque, dovrebbero essere stretti: «Credo che entro la prima decade di aprile – ha aggiunto Prestigiacomo – concluderemo il lavoro ed emaneremo un decreto ministeriale che dovrà rispettare quanto votato all'unanimità sia alla Camera sia al Senato e quindi salvaguarderà gli investimenti in corso». Il ministro si riferisce alle mozioni bipartisan votate da entrambi i bracci del Parlamento per chiedere al governo di intervenire sul decreto Romani (che nel frattempo è stato pubblicato sul supplemento ordinario n. 81 alla Gazzetta Ufficiale n. 71) in modo da garantire la sicurezza degli investimenti già effettuati.
La stessa Prestigiacomo, inoltre, ha difeso le rinnovabili dall'accusa di pesare troppo sulla bolletta degli Italiani, sottolineando che il costo degli incentivi dipende anche dai sussidi concessi ad altre fonti energetiche. Il ministro ha dunque espresso la necessità di «procedere a una ripulitura della bolletta elettrica, perchè molte voci ricadono sulla cosiddetta parte A3, quella che sostiene le fonti rinnovabili, ma poco hanno a che fare con lo sviluppo di questo settore come, per esempio, le fonti assimilate sostenute dal famigerato Cip6 che, nella gran parte dei casi, sono rifiuti di vario genere: urbani, industriali, di raffineria».