Energia solare prodotta da una “foglia artificiale”: la sperimentazione del Mit di Boston
Un team di ricercatori, guidato dal professor Daniel Nocera, ha progettato un dispositivo grande quanto una carta da gioco in grado di produrre energie elettrica come le moderne celle solari. La “foglia” artificiale, dal costo contenuto, potrebbe essere utilizzata per fornire elettricità e calore alle case dei Paesi in via di sviluppo
30 March, 2011
Produrre energia elettrica e calore a partire da una “foglia artificiale”. Non è fantascienza, ma la possibilità aperta da una sperimentazione del Mit, il prestigioso Massachusetts institute of technology di Boston. Le ricerche sono state condotte dal professor Daniel Nocera, che ha realizzato in laboratorio una foglia artificiale delle dimensioni di una carta da gioco, in grado di riprodurre il funzionamento di una cella solare. Il prototipo riunisce in sé le funzioni normalmente affidate a due diversi dispositivi: produce energia a partire dai raggi del sole e poi la utilizza per alimentare il processo di elettrolisi necessario per dividere le molecole di acqua. La produzione di energia è assicurata da un chip in silicio, simile a quelli impiegati nelle celle solari tradizionali, che genera una corrente elettrica a basso voltaggio.
La debole intensità della corrente, tuttavia, non rappresenta un impedimento per l'elettrolisi dell'acqua, possibile anche a basso voltaggio grazie all'impiego di nichel e cobalto, due sostanze con funzione di catalizzatore (una sostanza capace di velocizzare reazioni chimiche che altrimenti non si verificherebbero, o sarebbero estremamente lente) che vengono “spalmate” sul dispositivo. L'acqua viene dunque trasformata in ossigeno e idrogeno, che si formano ciascuno su un lato del chip. La “foglia” del Mit, in pratica, si comporta come una pianta vera e propria: riesce a produrre energia solo in presenza di acqua e, ovviamente, di sole, e utilizza l'energia proveniente dai raggi solari per scindere le molecole di acque in idrogeno e ossigeno. Nel caso della tecnologia sviluppata nei laboratori di Boston, i due gas vengono convogliati in una piccola cella a combustibile, che li utilizza per produrre energia elettrica.
I materiali usati per costruire il prototipo, inclusi il nichel e il cobalto che fungono da catalizzatori, sono abbastanza economici. Per questo, Nocera è convinto che la "foglia” potrà essere utilizzata in breve tempo per produrre elettricità e calore nelle case dei Paesi in via di sviluppo. «Entro la fine dell’anno – ha spiegato il ricercatore – avremo messo a punto dei prototipi che dovrebbero essere testati in India». La tecnologia potrebbe successivamente essere adottata in altre zone rurali del sud del mondo, a partire dall'Africa. L'obiettivo degli scienziati è di attrezzare ogni casa di un villaggio con una piccola “centrale elettrica” in grado di alimentarsi solo con la luce del sole e qualche litro d'acqua.