Fotovoltaico, le Regioni chiedono gradualità nel taglio degli incentivi
Si è riunita a Torino la Commissione ambiente ed energia della Conferenza delle Regioni, per elaborare delle proposte per il governo sugli incentivi al fotovoltaico. I rappresentanti degli enti regionali chiedono di ridurre i sussidi con gradualità e di differenziare le tariffe a seconda del tipo di impianti
31 March, 2011
Ridurre gradualmente le incentivazioni per gli impianti fotovoltaici e mantenere almeno fino a fine 2011 gli attuali livelli previsti dal terzo Conto energia. Sono queste le proposte più significative formulate oggi a Torino dalla Commissione ambiente e energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, coordinata e presieduta dall'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte, Massimo Giordano. La riunione era finalizzata a condividere alcune indicazioni da trasmettere al Governo in vista della predisposizione del decreto che ridefinirà le tariffe incentivanti per il fotovoltaico, atteso per le prossime settimane.
«Riteniamo sicuramente doveroso – ha commentato l'assessore Giordano - tutelare la filiera industriale di riferimento, di cui abbiamo già raccolto in questi giorni alcune preoccupazioni in vista dell'attuazione del decreto legislativo in materia di rinnovabili. La proposta di graduale riduzione degli incentivi al fotovoltaico che oggi ribadiamo, servirà innanzitutto ad allineare gli stessi a quelli previsti negli altri paesi dell'Unione Europea e permetterà inoltre di comunicare con largo anticipo al mercato il programma relativo all'entità degli incentivi, per evitare cambiamenti delle regole del gioco in corso d'opera».
Durante la conferenza, a cui hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori all'Energia della Regione Emilia Romagna Giancarlo Muzzarelli e della Puglia, Angela Capone, è stata poi evidenziata la necessità di stabilire una limitazione agli incentivi per gli impianti fotovoltaici a terra e, viceversa, una maggiorazione di quelli correlati agli impianti “integrati” (potenza < 200 kWp). Ribadita anche l'opportunità di dosare l’intensità degli incentivi per gli impianti a terra a seconda della tipologia di aree interessate, privilegiando le zone già compromesse e limitando in tal modo il consumo di suolo. «Tale problema – ha precisato Giordano – lo abbiamo ben chiaro da tempo, tant'è che già nel luglio scorso avevamo approvato una moratoria sugli impianti fotovoltaici a terra, consapevoli del problema di tutelare le aree pregiate ed evitare allo stesso tempo la proliferazione di impianti deturpanti».
La Commissione, infine, ha deliberato all'unanimità rispettare i tempi di definizione del burden sharing regionale, ovvero la ripartizione dello sforzo tra le Regioni del target nazionale del 17% di rinnovabili al 2020. Ciò dovrebbe avvenire, secondo i rappresentanti delle Regioni, nell’ambito di un tavolo finalizzato a condividere con gli enti locali anche una strategia più complessiva in campo energetico.