Decreto Rinnovabili, ricorso di Aper alla Commissione europea
L'associazione dei produttori di energia rinnovabile ha deciso di presentare un esposto alla Commissione Ue contro il decreto Romani sulle rinnovabili, accusato di violare la stessa direttiva comunitaria che avrebbe dovuto recepire. Diverse le modifiche richieste al Governo, a cominciare dalla cancellazione dei tetti annuali di potenza installabile
01 April, 2011
Dopo un'analoga iniziativa da parte di 1.500 aziende del settore, anche Aper (Associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili), ha deciso di presentare un esposto alla Commissione europea contro il decreto Romani sulle rinnovabili. Secondo l'associazione, infatti, il provvedimento viola i principi contenuti nella direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione dell'energia pulita, proprio la norma comunitaria che il decreto dovrebbe recepire. «La lesione del legittimo affidamento e la retroattività del decreto di recepimento italiano – commenta l'associazione – si pongono in netto contrasto sia con la disciplina comunitaria che con la nostra Costituzione». Di qui la decisione di ricorrere alla Commissione, un gesto che sarà imitato, a quanto pare, da molte singole aziende.
Per ricucire lo strappo, Aper chiede al governo di applicare diversi correttivi al decreto Romani, a partire dall'introduzione di un regime transitorio degli incentivi per tutelare gli investimenti già effettuati. La modifica retroattiva delle tariffe del terzo Conto energia per gli impianti che entreranno in esercizio dopo il 31 maggio 2011, infatti, rischia, secondo il parere unanime degli operatori di settore, di mettere a repentaglio il recupero degli investimenti in corso. Inoltre, come altre associazioni e gruppi di imprese, Aper chiede che il quarto Conto energia, che appunto entrerà in vigore il primo giugno prossimo, preveda una riduzione graduale delle tariffe, senza l'imposizione di tetti annui massimi di potenza installabile. Secondo l'associazione, infine, le Regioni dovrebbero poter continuare a scegliere autonomamente le aree idonee alle installazioni di pannelli fotovoltaici in territorio agricolo.