Come far scendere i prezzi delle case? Costruiamo grattacieli: la ricetta di Parigi
Dopo anni e anni di vivaci dibattiti e polemiche a non finire, il consiglio comunale di Parigi ha approvato il testo di un protocollo d'accordo da stipulare con Viparis che prevede la costruzione di una torre di 180 metri di altezza, che svetterà ai margini sud-ovest della città, vicino alla porta di Versailles - da Il Sole 24 Ore.it del 31.03.2011
04 April, 2011
Leonardo Martinelli
Il grattacielo della discordia si farà. Dopo anni e anni di vivaci dibattiti e polemiche a non finire, il consiglio comunale di Parigi ha approvato il testo di un protocollo d'accordo da stipulare con Viparis, filiale di Unibail-Rodamco, colosso immobiliare francese (ed europeo) nel settore degli uffici e in quello commerciale, e con la camera di commercio della capitale. Prevede la costruzione di una torre di 180 metri di altezza, che svetterà ai margini sud-ovest della città, vicino alla porta di Versailles.
Sarà un'immensa piramide questa nuova costruzione, la «tour Triangle», immaginata dallo studio svizzero (di Basilea) di Jacques Herzog e Pierre de Meuron, che nel 2001 vinsero arono il premio Pritzker, il nobel dell'architettura. Si rompe così un tabù. Dopo la costruzione della torre Montparnasse (210 metri), ultimata nel 1973, nello stesso arrondissemnt, il 15°, dove sorgerà il Triangle, i puristi erano insorti contro le autorità pubbliche, che difendevano a quei tempi l'arrivo della « modernità». Alla fine l'avevano spuntata: nel 1977 il comune aveva approvato un piano urbanistico, che proibiva di edificare immobili di altezza superiore ai 37 metri. Solo di recente è stata aperta la possibilità a qualche «eccezione»: il Triangle dovrebbe essere solo il primo di una (comunque breve) serie di torri. Questo grattacielo, un investimento di 500 milioni di euro, ospiterà solo uffici (88mila metri quadrati) e spazi commerciali (1.500). La costruzione effettiva dovrebbe decollare nel 2012-2013, il tempo di concludere alcune trafile burocratiche e di ottenere gli ultimi permessi. L'inaugurazione? Nel 2016-2017.
Approvazione all'unanimità
Ieri sera nel consiglio comunale praticamente tutte le forze politiche, a parte i verdi, si sono trovati d'accordo sul progetto. L'Ump, la formazione di centro-destra, la stessa di Nicolas Sarkozy, ma anche i socialisti e perfino i comunisti. Proprio Bertrand Delanoe, il sindaco socialista, e la sua vice, Anne Hidalgo, eletta nel 15° arrondissement, stanno portando avanti da anni la crociata per permettere la costruzione di grattacieli all'interno di Parigi e non solo, come avviene attualmente, in periferia. La ragione di tanto accanimento? Frenare la corsa dei prezzi immobiliari in città (che ormai mettono fuori gioco il ceto medio, spinto verso l'esterno) o addirittura provocare una riduzione delle quotazioni, immettendo nuova e più offerta sul mercato. La tour Triangle, in realtà non comprenderà appartamenti, «ma la disponibilità di nuovi uffici, - osserva la Hidalgo – portera a svuotare gli edifici più antichi ora occupati dal terziario. Potranno essere riconvertiti a uso residenziale». Senza contare che Triangle aprirà la strada ad altri progetti, che prevedono pure residenze e addirittura alloggi sociali.
Tale interpretazione dei fatti viene criticata da Europe Ecologie, il partito dei verdi, che critica un «progetto faraonico». «È evidente: Unibail Rodamco ordina e il comune di Parigi ubbidisce», sottolinea Yves Contassot, consigliere verde a Parigi. Da sottolineare: il progetto sarà finanziato esclusivamente da fondi privati, anche se il terreno è messo a disposizione dall'amministrazione comunale. Questa, però, sulla base dell'accordo appena approvato, recupererà la proprietà dell'edificio 80 anni dopo la sua inaugurazione. Critiche arrivano pure sull'impatto di un'opera del genere su una «città museo» come Parigi. «Non credo sia una buona idea – osserva Olivier de Rohan Chabot, dell'associazione Sauvegarde de l'art français -. Non è che mi fisso sull'altezza, ma è una questione di proporzioni. Un grattacielo del genere fa sembrare dei «nani» gli altri monumenti storici. Bisognerebbe continuare a costruire le torri in periferia. E basta».