"Siete più di 6.000, ci avete preso alla sprovvista!". Come funziona la manutenzione di ToBike
Una squadra di tecnici ToBike fa tutti i giorni il giro delle ciclo-stazioni per la manutenzione delle biciclette. Eco dalle Città ha parlato con uno di questi tecnici per chiedere come avviene il lavoro. A parole, il servizio sembrerebbe funzionare bene; ma nella pratica i problemi incontrati e denunciati dagli utenti sono ancora troppi
04 April, 2011
In una pausa pranzo come tante, un giorno come tanti, la redazione di Eco dalle Città si è imbattuta nel servizio di manutenzione firmato ToBike. Gli eco-giornalisti hanno deciso di ritardare l’appuntamento con il panino per intervistare il tecnico ToBike impegnato ad avvitare bulloni e a gonfiare gomme. L’occasione sembrava imperdibile, visti i precendenti tentativi, tutti falliti, di ricevere dall’Ufficio stampa di Comunicare (la società che gestisce il bike-sharing torinese) alcune informazioni su come funziona il servizio di manutenzione delle biciclette.
Dalla conversazione con il tecnico, abbiamo scoperto innanzitutto che tutti i giorni una squadra di tecnici si muove su 6/7 furgoni tra le 62 ciclo-stazioni per monitorare la situazione delle biciclette (oggi, meno di 500). Ci è stato spiegato che la manutenzione è "di tipo ordinario": si riparano le ruote forate, si aggiustano i campanelli e i cestini, si cerca di rimediare all’usura (precoce, sostiene qualcuno…) delle bici. Inoltre, le due ruote vengono di volta in volta spostate dalle stazioni meno frequentate a quelle più gettonate, per non lasciarle vuote: "Spostiamo anche 16 bici alla volta" ci ha detto il tecnico. E quando si trovano biciclette male agganciate (con il conseguente consumo del credito per l’utente), i tecnici provvedono a sistemarle.
Oltre al giro d'ufficio tra tutte le ciclo-stazioni, i tecnici si muovono anche su chiamata: l'Ufficio ToBike di via Milano 2 li avvisa infatti dei malfunzionamenti delle bici sulla base delle segnalazioni degli utenti attraverso il numero verde o Facebook.
Non sono sembrati convinti della spiegazione del tecnico due utenti giunti nel frattempo nella ciclo-stazione. Entrambi si sono lamentati del servizio: "Ogni volta che prendiamo una bici, dobbiamo cambiarla. Oggi, per esempio, io ne ho già dovuto cambiare due. Ci vorrebbero bici più robuste, altrimenti diventa pericoloso! E alla fine non è più un servizio…". E, quando il tecnico ha detto che non si sono mai verificati casi di furto, loro hanno ribattuto sostenendo di aver visto addirittura "una bici ToBike parcheggiata in un cortile privato!".
"Siete più di 6.000, ci avete preso alla sprovvista!" è stata la risposta del tecnico di fronte all’insoddisfazione espressa dai due utenti. "Ritiene quindi di avere bisogno di rinforzi? Siete forse troppo pochi?" gli abbiamo chiesto noi. Ma lui ha sostenuto che il numero di tecnici coinvolti nella manutenzione per il momento è sufficiente… Ha voluto però dare un consiglio a tutti i ciclisti ToBike: "Non abbiate paura di segnalare sempre i problemi che incontrate: chiamate il numero verde, così faciliterete il nostro lavoro".
La morale? ToBike è di tutti e tutti se ne devono prendere cura: chi gestisce il bike-sharing ha il dovere di garantire il suo funzionamento affinché esso possa essere "un vero" servizio pubblico; chi ne fruisce ha la responsabilità di rispettarlo in quanto bene della comunità.
ToBike, gli abbonati sono 8.000 - Comunicato stampa da Torino Click del 01.04.2011
Foto di Elena Donà