Aea: ridurre i limiti di velocità in autostrada fa risparmiare carburante (ma non basta)
L'Agenzia europea per l'ambiente lancia l'allarme sulla crescita dei consumi del comparto dei trasporti, che è responsabile del 20% delle emissioni totali dell'Europa. Secondo l'Aea la riduzione dei limiti in autostrada potrebbe essere utile, ma non sarebbe una misura risolutiva: occorre anche migliorare l'efficienza del parco mezzi
04 April, 2011
Il governo spagnolo ci ha già pensato qualche tempo fa: abbassare i limiti di velocità sulle autostrade (e non solo) non aiuta soltanto a ridurre il rischio di incidenti, ma riduce anche le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera. Ora lo sostiene anche l'Agenzia europea per l'ambiente (Aea), secondo la quale, in una situazione di guida con continue piccole accelerazioni e frenate, passare da una velocità massima di 120 km/h a un limite di 110 potrebbe ridurre il consumo di carburante del 12% per i diesel e addirittura del 18% per i veicoli a benzina. Un risparmio significativo, ma che resta, per stessa ammissione dell'Agenzia, difficile da quantificare con precisione, a causa dei molti aspetti che influenzano le misurazioni. «Naturalmente, queste assunzioni sono artificiali – precisa infatti l'Aea - In realtà, una varietà di fattori sono suscettibili nel limitare il risparmio di carburante, compresi i livelli d’efficienza energetica del parco veicoli, i modelli, l'eccesso di velocità della guida e la congestione del traffico». In uno scenario più realistico, riconosce l'Agenzia, il risparmio di carburante effettivo non andrebbe oltre il 2-3%.
In ogni caso, l'adozione di misure che limitino i consumi di carburante sarebbe piuttosto urgenti, perché, sempre secondo i dati dell'Aea, rispetto ai livelli del 1990 l'Unione europea è riuscita a ridurre le emissioni di gas serra totali, ma ha visto peggiorare la situazione del comparto dei trasporti, per i quali la produzione di inquinanti è aumentata del 25% tra il 1990 e il 2008. Complessivamente, il settore trasporti incide per quasi il 20% sulle emissioni climalteranti dell'Ue e il trasporto su strada, cioè quello interessato dai limiti di velocità, è proprio quello che incide maggiormente (94%) per quanto riguarda la produzione di CO2 dell'intero settore, e rappresenta oltre il 18% del totale delle emissioni dell'Ue a 27. «L'Europa – aggiunge l'Agenzia – deve affrontare il nodo delle emissioni del trasporto per ottenere riduzioni significative delle emissioni di gas serra».
L'Aea sottolinea in particolare la necessità di intervenire sull'età media del parco auto, migliorando l'efficienza dei veicoli in circolazione, un processo che comunque non durerà meno di due decenni. Ma le preoccupazioni dell'Agenzia Ue per l'ambiente non sono finite: a impensierire l'Aea c'è anche il previsto aumento del volume di veicoli circolanti sulle strade : «Le riduzioni delle emissioni di gas serra (possibili col miglioramento del parco mezzi, ndr) sono suscettibili di essere compensate con la crescita prevista dei volumi di trasporto. Altre misure devono pertanto essere considerate per raggiungere il taglio delle emissioni e del consumo di energia nel breve termine».