Rinnovabili, Eurostat: in dieci anni raddoppiato il consumo di energia verde in Europa
In occasione della Settimana europea dell'energia sostenibile, l'istituto europeo di statistica rende noti dati sul trend del mix energetico europeo negli ultimi dieci anni. Il contributo delle rinnovabili è passato dal 5,4% del 1999 al 9% del 2009. Il settore cresce anche in Italia (prima del decreto Romani), ma i Paesi del nord Europa sono molto più avanti
12 April, 2011
Il consumo di energie rinnovabili nell'Unione europea è raddoppiato nel decennio 1999-2009, passando a rappresentare dal 5,4% al 9% del mix energetico comunitario. Lo rivelano i nuovi dati diffusi da Eurostat in occasione della Settimana europea dell'energia sostenibile, in corso fino al 15 aprile. Secondo l'agenzia statistica ufficiale dell'Ue, in testa alla classifica degli stati membri più rinnovabili c'è la Lettonia, dove le fonti alternative rappresentano il 36% del pacchetto energetico nazionale, seguita da Svezia (34%), Austria (27%), Finlandia (23%), Portogallo (19%) e Danimarca (16,7%). L'Italia non sfigura, anche se è ancora molto lontana dalle “prime della classe”. Nell'arco di dieci anni il nostro Paese è riuscito a portare il contributo delle rinnovabili dal 5,7% al 9,5%, ma resta da capire se il trend sarà ,mantenuto anche dopo l'entrata in vigore del contestatissimo decreto Romani.
Anche grazie al boom dell'energia pulita (e complice probabilmente anche la crisi economica), è calata, nel Belpaese, la dipendenza dal petrolio e dai prodotti petroliferi, che tra il 1999 e il 2009 è passata dal 53% al 42,3% del nostro mix energetico (restiamo comunque al di sopra della media Ue, scesa dal 39% al 36,6%). Agli Italiani resta invece il primato del consumo di gas, salito dal 32,2% del 1999 al 37,9% del 2009. In questa particolare graduatoria, l'Italia è seconda solo all'Olanda (43%), insieme alla Gran Bretagna (38%) e prima dell'Ungheria (36%). La media europea è del 24,5%.
Crescono anche i consumi di carburanti solidi, passati dal 18% al 16% in Europa e dal 6,8% al 7,6% nel nostro Paese. Stabile, infine, l'utilizzo di energia nucleare, che negli ultimi dieci anni ha rappresentato il 14% del pacchetto energetico dell'Unione europea.