Una vita senza sacchetti? Cominciamo da una Settimana. Intervista a Silvia Ricci (Porta la Sporta)
Alla vigilia dell’inaugurazione della nuova Settimana Porta la Sporta (16-23 aprile), Silvia Ricci racconta cos’è cambiato nell’ultimo anno, a cominciare dal coinvolgimento della grande distribuzione fino ai primi esperimenti col retino. "Il prossimo obiettivo? La sporta anche oltre gli alimentari, a cominciare dalle librerie e i negozi di musica"
13 April, 2011
Silvia, è passato un anno dalla prima edizione della Settimana Porta la Sporta. Che cos’è cambiato in dodici mesi?
Allora, per quanto riguarda la nostra settimana direi che il cambiamento più evidente è la massiccia adesione della grande distribuzione, che è passata da 5 a 18 supermercati a cui va aggiunta La Prealpina, che è una catena di fai da te e bricolage, non un alimentari, e questo è un fatto importante. Significa che l’idea di poter fare a meno del sacchetto usa e getta sta cominciando a prendere piede anche in altri settori, e sappiamo quanto in Italia sia complicato. Mentre nei supermercati ci si sta abituando al fatto che le persone scelgano le borse portate da casa per metterci la spesa, nei negozi che non vendono alimentari, come le librerie o i negozi di musica, appena tiro fuori la mia borsa cominciano a guardarmi con compassione, e anche se dico “Me la cavo, non si preoccupi”, insistono “Ma no, signora, prenda una borsa”…E’ proprio difficile convincerli che non mi serve e sopravvivo benissimo senza.
In effetti stai dicendo una cosa che hanno osservato in tanti: in Italia si fa molta attenzione per il packaging esterno; la busta conta, eccome. Alla fine anche un sacchettino per un cd è pubblicità, se porta il logo del distributore. Come pensi che si organizzeranno queste catene, quando le famose scorte si esauriranno davvero?
Il problema sarà più che altro per chi vende articoli pesanti e scomodi da trasportare, per i quali il biodegradabile diventa molto complicato da usare. In alcuni casi, come La Prealpina che ho citato prima, ci si sta attrezzando con delle sporte capienti e a doppio manico, che si possono ripiegare. Da quel che vedo però, per lo più la plastica viene sostituita con la carta e questo per me è un doppio errore: prima di tutto perché resta un usa e getta che si rompe subito, e poi perché sono pochissimi quelli che scelgono la carta FSC (Forest Stewardship Council). Il prossimo obiettivo sarà quindi estendere l’uso della sporta anche oltre gli alimentari.
Però capita spesso di vedere le buste delle grandi firme trasformate in cestini per il pranzo, o penzolare al braccio di signore che mai porterebbero in giro una sporta ecologica. Lo spazio per trasformare il sacchettino griffato in una sporta c’è, travestendola da "fashion bag"…
Sono d’accordo. Io continuo a portarmi dietro le mie comodissime sporte acquistate in Olanda negli anni ‘ottanta, quando lì tutti le usavano. Non sono per niente fashion ma io le adoro perché posso attaccarle anche ai manici della bicicletta. Però la direzione è quella: un oggetto che sia bello e durevole, per il quale sono disposta a spendere anche 15 euro, ma che posso portarmi in giro per anni e anni, senza bisogno di usa e getta.
Torniamo alla Settimana. A parte la grande distribuzione, chi ha aderito e come?
Quest’anno hanno aderito circa 100 comuni e una dozzina di province. (NdR: I numeri ufficiali saranno pubblicati giovedì). Qualcuno in meno dell’anno scorso forse, perché alcuni che lo scorso anno avevano regalato le borse riutilizzabili ora dicono “Già dato”. Comprensibile, ma infatti il punto non è solo regalare sporte, bisogna convincere le persone ad usarle. E questo purtroppo è un punto dolente per chi si occupa di educazione ambientale: si comincia a lavorare su un progetto, si lancia una campagna e poi l’interesse cala, e soprattutto calano i finanziamenti, così proprio quando sarebbe ora di battere il ferro si lascia cadere tutto. Inoltre lo stesso bando del Ministero ha contribuito a far calare un po’ l’attenzione fra le amministrazioni. Tanto ormai i sacchetti non ci sono più, no?
Per contro devo dire che quest’anno la risonanza mediatica è stata maggiore, anche fra gli enti locali, che hanno diffuso comunicati stampa, banner, loghi. Si sta creando un bel network, ed è fondamentale. Per quanto riguarda le attività, l’azione consigliata che abbiamo proposto quest’anno è “La settimana senza sacchetto”. I commercianti che aderiscono alla proposta hanno personalizzato una locandina che informa la clientela che dal 16 al 23 aprile l’esercizio non distribuirà sacchetti, e all’interno del negozio si possono trovare volantini che spiegano la nostra campagna e il peso ambientale dei sacchetti usa e getta. Oltre a questo ci saranno mercatini dell’usato e del baratto, laboratori di cucito che utilizzano materiali di recupero, come gli ombrelli rotti da trasformare in borse… Insomma, un mucchio di cose, che vi invitiamo a scoprire sul nostro sito.
Visto che i grandi supermercati cominciano ad interessarsi alle campagne di Porta la Sporta, nessuna speranza che comincino ad adottare anche il retino per l’ortofrutta?
Simply SMA ha raccolto la sfida: venerdì 15 aprile e sabato 16 quasi un’inaugurazione della Settimana a Milano il punto vendita di Via Novara 15 darà il via alla sperimentazione regalando retini ai consumatori e invitandoli a provare. Noi come Porta la Sporta saremo lì il sabato mattina alle 10, per monitorare e per aiutare i clienti a capire cosa sta succedendo. (Per maggiori informazioni, cliccare qui) In generale però è una questione delicata: di per sé non c’è nessuna difficoltà per un supermercato, basta aver voglia di inserire qualche piccola “novità”, come cestelli per pesare frutta e verdura, o la tara sulle bilance, o ancora un tasto “retino” alla cassa, che sottrae parte dell’importo, visto che il retino pesa 20 grammi. Niente di complicato. E’ solo questione di fare spazio al doppio circuito, sacchetto o retino, ma per questo bisogna prima cambiare mentalità… Purtroppo a volte anche le persone più disponibili all’interno delle grandi catene si trovano fra l’incudine e il martello.
Il video messaggio di Luca Mercalli per Porta La Sporta:
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