EnergyMed 2011: il bilancio
Tanti gli obiettivi raggiunti durante la IV edizione della fiera sulle energie rinnovabili: incremento visitatori, creazione rete pubblico-privata per l'efficienza energetica, costruzione centrale idroelettrica in Turchia che compenserà la CO2 emessa durante la tre giorni partenopea
19 April, 2011
Si è chiusa sabato la tre giorni della fiera delle energie rinnovabili di Napoli.
Entusiasta il direttore di ANEA Michele Macaluso, che traccia un bilancio della mostra: “Abbiamo raggiunto uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati cioè di mettere in rete università, amministrazioni pubbliche, aziende, visitatori qualificati e tutti coloro che sono realmente interessati ad investire nelle energie rinnovabili, al fine di contribuire allo sviluppo di tale settore nel centro-sud Italia”. La soddisfazione di Michele Macaluso, direttore dell’Agenzia napoletana energie e ambiente, organizzatrice di EnergyMed, è la sintesi del risultato più che positivo della tre giorni sulla green economy.
Ventimila presenze, 1.000 in più dell’edizione 2009, 200 aziende espositrici (+10%) e 3720 visitatori paganti (16785 operatori di settore), sono numeri esaurienti del quarto appuntamento di EnergyMed, che dal quest’anno è diventato annuale, confermandosi come il più importante appuntamento nel Mediterraneo per l’edilizia efficiente, la mobilità sostenibile il recupero di materia ed energia dai rifiuti.
Tanti gli obiettivi raggiunti durante la tre giorni: per esempio, grazie al percorso “obiettivo Meno Emissioni”, messo a punto da E-Cube, Energymed contribuirà al progetto di costruzione della centrale idroelettrica di 15MW di Kalealti in Turchia, situata nella provincia di Osmaniye.
Con la realizzazione di azioni di riduzione e di compensazione delle emissioni di anidrite carbonica della fiera, che sono state pari a 200 tonnellate di CO2, si potrà effettuare un aumento di produzione della centrale idroelettrica turca producendo un’energia pulita tale da compensare la quota di CO2 emessa durante la manifestazione.
EnergyMed ricorda che tra le voci di consumo più costose registrate risultano: gli spostamenti in auto, in aereo e in treno dei partecipanti al salone EnergyMed e l’elettricità per alimentare padiglioni.
Conto Energia. Di particolare interesse, nella giornata conclusiva, è stato il convegno “Conto Energia e scambio su posto”. Durante l’incontro sono state evidenziate le potenzialità, che grazie al supporto economico governativo in favore delle fonti rinnovabili, per lo sviluppo del settore che vede attualmente impegnati oltre 120mila operatori in Italia e 60 mila nel solo centro sud.
In attesa del quarto Conto Energia, sul quale il Governo non si è ancora espresso, pur chiudendo in anticipo (maggio 2011) quello in corso che doveva terminare a dicembre 2011.
“L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 28/2009/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, rischia di provocare una paralisi per tutto il settore – afferma Michele Macaluso, direttore dell’agenzia napoletana energia e ambiente -. Il rimando a disposizioni future per quanto riguarda la definizione di aspetti chiave del sistema rinnovabili, come ad esempio quella che dovrebbe stabilire il valore degli incentivi per il futuro, introduce pericolosi elementi di incertezza. Incombe il rischio retroattività per progetti già avviati e finanziati, con gravi danni economici per tutte le aziende che hanno investito nel settore”
A rischio, oltre al settore, sono i posti di lavoro, che nel solo Mezzogiorno contano ben 60mila unità così suddivise: nell'eolico circa 10mila addetti, nel solare fotovoltaico circa 5.700 e il comparto delle biomasse con circa 25.000 occupati. Il resto dei colletti verdi è distribuito tra il geotermico, il solare termico, il mini idrico, e le altre forme minori di produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ proprio questa la formula vincente che lo stesso direttore dell’Anea indica:
“E’ necessario agevolare la crescita del settore delle rinnovabili, puntando in particolare su alcuni settori che hanno grandi potenzialità nel centro sud Italia quali il fotovoltaico, il raffrescamento solare (solar cooling), la geotermia, il minidraullico e l’efficienza energetica, che possono puntare a soddisfare il 50% del fabbisogno energetico del Mezzogiorno entro il 2020, se sufficientemente incentivato e con maggiori certezze sul quadro normativo. Infatti – conclude Michele Macaluso -, l’obiettivo deve essere quello di favorire un’occupazione distribuita capace di coinvolgere un numero ampio di aziende e addetti ai lavori.
Infine la dottoressa Anna Moreno, dell’Enea (Ente Nazionale Energia e Ambiente), ha presentato la nuova direttiva europea “Qualificazione europea di installatori e manutentori del settore fotovoltaico”, che prevede la necessità dalla fine del 2012 del rilascio di una certificazione per gli installatori, una sorta di patentino europeo di abilitazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Premi. Al termine del convegno sono stati consegnati i premi EnergyMed per le migliori installazioni di impianti fotovoltaici. Le imprese vincitrici sono risultate: la Engsol group srl, di Grazzanise (Caserta) e Virgilio Energie Rinnovabili srl di Pomezia (Roma). Mentre il premio per la categoria di impianti fotovoltaici integrati è andato alla ditta SISOL srl di Caltanissetta.