Sacchetti: divieto di commercializzazione confermato dal Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato conferma il veto alla “commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti”, come stabilito dal Tar del Lazio lo scorso 24 febbraio
19 April, 2011
Nell'ordinanza con cui ha respinto le richieste di Unionplast e delle quattro aziende produttrici di shopper di plastica, la Sesta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Giuseppe Severini, scrive che "non sussistono i presupposti per l'accoglimento" della domanda. Secondo il collegio "appare dirimente, ai fini della definizione dell'appello, la constatazione della perentorieta' del termine indicato dall'articolo 1, comma 1130 della legge 26 dicembre 2006, n. 296, perche' definitivamente e automaticamente operi il divieto definitivo di commercializzazione di sacchi non biodegradabili". Per i giudici di Palazzo Spada "all'operativita' della disposizione citata non puo' comunque ostare l'eventuale mancato avvio del programma sperimentale per la progressiva riduzione della commercializzazione dei sacchi non biodegradabili, implicante solo un vantaggio per le imprese del settore". I ricorrenti avevano impugnato l'ordinanza con cui il Tar del Lazio, lo scorso 24 febbraio, aveva confermato il divieto di commercializzare le buste di plastica a partire dal primo gennaio 2011.