Milano e i pericoli del "black carbon"
Cancerogeno, il particolato carbonioso è uno degli agenti inquinanti (prodotto dalla combustione di sostanze organiche ma anche dai gas dei veicoli), più pericolosi per la salute e le vie di Milano ne sono impestate. Se ne è parlato ieri al convegno “Che aria tira?”,dove sono intervenuti medici di ISDE E SIMG. Uno studio effettuato su Milano conferma: Ecopass non è stato efficace per combattere il PM10, ma nell’area a pagamento i livelli di Black Carbon sono inferiori del 30% rispetto al resto della città
19 April, 2011
“Il black carbon è pericolosissimo, ha un’incidenza maggiore sulla mortalità di ogni altro inquinante, è cancerogeno, e per l’aria della città di Milano sta diventando un problema: le stazioni di metropolitana ne hanno livelli elevatissimi e in molte zone della città ci sono medie record a livello europeo”. Così il dottor Giovanni Invernizzi, allergologo e responsabile scientifico del Laboratorio per la ricerca ambientale della Simg (Società Italiana di Medicina Generale), ha presentato lo studio dal titolo “L’inquinamento da traffico di prossimità e i rischi per la salute. L’effetto delle misure adottate sulla qualità dell’aria a Milano”, presentato ieri sera al convegno “Che aria tira?”.
Lo studio ha preso in esame vari punti della città, quali Piazza Duomo, corso Buenos Aires, corso Venezia, corso Lodi, corso Vercelli e altri. Dai rilevamenti numerici si vede come le differenze dei livelli di PM10 tra punti in area Ecopass come piazza Duomo e altri al di fuori come corso Buenos Aires sono nulli. Diverso il discorso per il black carbon: a Corso Buenos Aires ci sono concentrazioni che superano i 20 ng al metro cubo (le più alte di Milano), a Piazza Duomo invece siamo intorno agli 8. Differenza simile tra Piazzale Lodi e la parte interna di Corso di Porta Romana.
“Il PM10 – ha spiegato Invernizzi – si muove per vie orizzontali, quindi è per questo che in piena area Ecopass ci sono gli stessi livelli che fuori. Anzi, la centralina Arpa del Verziere, che è in Ecopass, ha medie superiori a quella di Città Studi che è al di là dei Bastioni”. Per il black carbon le cose cambiano. “Le particelle di BC hanno una spiccata variabilità spaziale con una dispersione esponenziale di 300-500 mt dalla sorgente. Per questo sono più indicative per verificare le differenze di inquinamento tra le varie aree della città”.
Per tutta questa serie di motivi, il calcolo dei livelli di inquinamento in città non può fossilizzarsi solo sul PM10: un inquinante come il black carbon infatti è un indicatore assai più migliore per capire nel dettaglio quali sono le aree più inquinate.
Lo studio completo verrà pubblicato entro una settimana. Qua sotto invece, la prima analisi sul black carbon a Milano pubblicata in occasione del Congresso Nazionale dell’associazione italiana di Epidemiologia nello scorso novembre 2010.
L'analisi sul black carbon a Milano presentata a novembre 2010