Conto energia, Confindustria: troppo alti gli incentivi per il fotovoltaico, gravano sulle imprese italiane
Mentre gli operatori del fotovoltaico lamentano tagli eccessivi ai sussidi statali, l'associazione degli industriali chiede di ridurli, per diminuire l'aggravio sulle bollette energetiche a carico delle imprese. Per Confindustria, inoltre, il fotovoltaico assorbe troppi fondi rispetto al totale destinato alle rinnovabili elettriche
22 April, 2011
Dal coro di proteste per i tagli agli incentivi per il fotovoltaico, emerge una voce fuori dal coro: quella di Confindustria, che ritiene troppo generosi gli incentivi concessi all'energia solare, soprattutto in relazione al totale dei fondi a disposizione delle rinnovabili elettriche. Secondo Agostino Conte, vice presidente del comitato energia dell'associazione degli industriali, non è chiaro come sia possibile equilibrare «una soluzione che destina 7 miliardi al solo settore fotovoltaico se il tendenziale previsto per tutte le fonti rinnovabili elettriche è di 10 miliardi». Secondo Confindustria, l'eccessiva generosità dei sussidi ha determinato un preoccupante aumento del prezzo dell'energia elettrica per le imprese. «I soli incentivi al fotovoltaico – aggiunge Conte - rappresentano il 33% del prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica».
Ma a preoccupare gli industriali è anche il peso economico, secondo loro eccessivo, degli incentivi per il fotovoltaico sulle bollette energetiche di tutti i comparti industriali. Anche Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica, condivide queste perplessità, sostenendo che l'attuale sistema di incentivi alle rinnovabili comporterà per l'industria ceramica italiana oneri per oltre 30 milioni di euro l'anno, dei quali due terzi prelevati sulla bolletta elettrica. Gli fa eco il presidente di Assocarta, Paolo Culicchi, secondo il quale non è possibile mantenere un sistema di incentivi superiore del 30%, 40% a quelli degli altri paesi europei. La bozza del IV Conto energia, dunque, non convince neanche la Confindustria, ma per ragioni opposte rispetto a quelle che preoccupano gli operatori della filiera del fotovoltaico: la quota di incentivi per questo settore delle rinnovabili sarebbe eccessiva. Secondo gli industriali, infatti, anche quando, il primo gennaio 2013, andrà a regime il nuovo sistema di incentivazione, ci saranno comunque sussidi più alti di quelli concessi ad esempio in Germania.