No delle Regioni al Quarto conto energia, i commenti
Le reazioni alla notizia della bocciatura, da parte delle Regioni, del decreto che ridefinisce gli incentivi per l'energia fotovoltaica. Molte le contestazioni da parte di esponenti politici, rappresentanti sindacali e associazioni del settore, con l'eccezione di Gifi/Anie
28 April, 2011
La decisione del governo di procedere con il Quarto conto energia nonostante il parere negativo incassato dal governatori nella Conferenza Stato-Regioni del 28 aprile, ha suscitato immediate reazioni polemiche da parte di associazioni del settore, esponenti politici e rappresentanti sindacali. Unica voce fuori dal coro, come già avvenuto più volte nelle scorse settimane, il gruppo Gifi/Anie, aderente alla Confindustria, che sembra essere soddisfatto della decisione del ministro Romani.
Antonio Filippi, responsabile Energia della Cgil nazionale:
Dopo la bocciatura del decreto sulle rinnovabili da parte della conferenza delle Regioni chiediamo al Governo di ritirare la proposta. Il parere negativo delle Regioni si aggiunge a quello delle maggioranza delle imprese del settore fotovoltaico, del Commissario europeo per l'energia Oettinger e del sindacato che, unitariamente, aveva chiesto la sospensione, in occasione dell'incontro del 20 di aprile scorso al ministero dello Sviluppo economico. È indispensabile riaprire il confronto con tutte le parti sociali e le imprese del comparto perché non possiamo permetterci di far saltare un settore strategico per lo sviluppo, l'occupazione, e la produzione di energia pulita.
Renata Polverini, presidente Regione Lazio:
Le Regioni hanno dato parere negativo. Il documento e' stato consegnato al governo e verra' consegnato anche al parlamento perche' se ci sono le condizioni per trovare un ulteriore punto di contatto le Regioni sono a disposizione per lavorare. Sul tema dei diritti acquisiti e sulle premialita' c'e' stata una chiusura totale da parte del governo e dunque il parere delle Regioni non poteva che essere negativo.
Silvano Rometti, assessore all'Ambiente della Regione Umbria:
Siamo profondamente insoddisfatti dall'atteggiamento del Governo che non ha voluto accogliere le osservazioni che le Regioni unitariamente avevano sottoposto all'esecutivo per migliorare il decreto sul fotovoltaico, e quindi, sempre all'unanimita', abbiamo formalizzato il nostro dissenso dando parere negativo in sede di Conferenza Stato-Regioni. Cio' che soprattutto ha determinato il nostro parere negativo sta nel fatto che con il decreto ministeriale non vengono riconosciuti i diritti acquisiti nel caso di investimenti gia' avviati e, inoltre non viene accolta la proposta di attenuare nel tempo la diminuzione degli incentivi, che pure condividiamo in linea di principio. Inoltre, il dissenso delle Regioni e' stato anche manifestato rispetto al tetto stabilito dal ministero di incentivi all'anno, che impone un vincolo insormontabile anche per gli anni futuri senza tenere conto delle disponibilita' finanziarie possibili e dei potenziali investitori nel settore.
Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici:
La deadline per il decreto delle rinnovabili e' ormai vicina, ma sarebbe un errore imperdonabile del Governo ostinarsi a considerare il bicchiere mezzo pieno, perche' il parere negativo delle Regioni e' la sintesi chiara delle richieste disattese di tutte le aziende che operano sul territorio italiano, e che allo stato attuale vedono un futuro difficile per il fotovoltaico. Le regioni, a prescindere dal colore politico hanno indicato i correttivi indispensabile affinche' non si affossi un settore fingendo di volerlo sostenere, e dunque la proposta del sottosegretario Saglia di modificare, anche radicalmente, il decreto ministeriale sul fotovoltaico e' condivisibile solo se cio' avviene aderendo alle indicazioni delle regioni. Il Governo non puo' tirarsi indietro, deve fare proprie le osservazioni delle Regioni, se non vuole essere il killer di un settore che ha solo bisogno di regole certe e sicurezza per crescere e creare occupazione.
Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi:
La decisione del governo di andare avanti sul decreto 'ammazza rinnovabili' nonostante la bocciatura da parte delle regioni è gravissima e conferma che questo governo è eterodiretto dagli interessi degli oligopoli energetici che sono responsabili del caro bolletta e del disastro energetico italiano. Purtroppo il governo ha deciso di andare avanti nell'intento di demolire le rinnovabili fermando la modernizzazione dell'Italia. E' ormai evidente che si vogliono portare alla chiusura migliaia di piccole e medie imprese che sono fuori dal sistema delle grandi lobby economiche e energetiche ma che non solo hanno prodotto oltre 140 mila posti di lavoro e distribuito ricchezza ma che hanno dimostrato che un sistema energetico diffuso e basato sul solare è possibile. Quella del governo è una scelta irresponsabile e che trasforma l'Italia nel fanalino di coda in Europa per l'innovazione e lo sviluppo delle energie verdi - conclude Bonelli -. Per questa ragione domani mattina noi Verdi saremo in Piazza Montecitorio insieme alle associazioni del solare per dire Sì alle rinnovabili, Sì all'innovazione e fermare un governo che fa gli interessi degli oligopoli e delle lobby energetiche e inganna gli italiani sul nucleare
Legacoop:
Nonostante un tentativo di venire incontro ai numerosi punti di criticità emersi con l'approvazione del dlgs del 3 marzo 2011, restano ferme e anzi aumentano in alcuni casi, la complessità e la farraginosità delle norme, impedendo dunque di fatto di raggiungere quell'obiettivo di certezze, stabilità e trasparenza da tutti indicate come requisiti necessari per far emergere un percorso di crescita sano e duraturo per il settore delle rinnovabili in Italia. Rimane irrisolto il problema dei diritti acquisiti per i progetti sviluppatisi in coerenza con i regimi e le intensità di aiuto previste dal Terzo Conto Energia.
Gianni Chianetta, presidente di Assosolare:
Il Governo ascolti almeno le Regioni sul decreto per le energie rinnovabili. Il parere negativo espresso oggi dalle Regioni sulla bozza del Quarto Conto Energia dimostra ancora una volta l’indifferenza del Governo rispetto alle posizioni espresse anche dalle Camere, con particolare riferimento alla tutela degli investimenti e alla sostenibilità delle tariffe incentivanti per il comparto del fotovoltaico, a tutt’oggi e da mesi in ginocchio. Tutto questo, malgrado il costante impegno e le varie soluzioni proposte in diverse sedi da Assosolare e dalle altre associazioni delle rinnovabili. Come Assosolare non possiamo che ribadire la nostra ferma e totale contrarietà all’impostazione del decreto e ci auspichiamo che il Governo recepisca tutte le osservazioni della Conferenza unificata.
Gifi/Anie:
Abbiamo molto apprezzato l'impegno diretto del Ministro Romani e l'elevata professionalità dei tecnici del ministero che hanno ascoltato molti dei suggerimenti offerti dagli operatori industriali.
Enrico Borghi, vice presidente Anci:
Prendiamo atto del mantenimento di elementi premiali per tutti i Comuni e in particolare per i piccoli, dell'estensione della soglia dimensionale per i piccoli impianti, e di una apertura del Governo sul periodo transitorio.
Filippo Levati, presidente di Ifi (Comitato imprese fotovoltaiche):
E' stato fatto un deciso passo avanti nel riconoscimento del ruolo che la filiera industriale italiana può ricoprire nello sviluppo del settore fotovoltaico, se il decreto sarà confermato nei termini attesi. Restano certamente molti punti da migliorare, incluso il necessario controllo del tetto di spesa complessivo e della regolamentazione semplificata per l'accesso agli incentivi. Comunque l’impianto del testo nel suo complesso resta valido, con un approccio prospettico che potrà consentire al sistema Paese di lavorare nel tempo al consolidamento della propria posizione competitiva a livello globale e contribuire al raggiungimento della grid parity. La direzione strategica su cui lavorare ai successivi miglioramenti è l’adozione di una logica di investimento di medio lungo periodo che favorisca lo sviluppo dei segmenti più aderenti al modello distribuito di generazione e consumo di energia da fonte fotovoltaica in armonia con altre fonti e interventi come l’efficienza energetica.