Il Quarto conto energia verso la firma
Mentre scriviamo, si consuma l'attesa per la firma, da parte dei ministri Romani e Prestigiacomo, del decreto che rivoluziona il sistema di incentivi per l'energia fotovoltaica. Salvo sorprese, saranno inseriti i contestati tetti annuali per i sussidi, che penalizzeranno soprattutto gli impianti di grandi dimensioni. Previsti inoltre bonus particolari per chi sceglie tecnologie italiane e per chi bonifica l'amianto
29 April, 2011
Dovrebbe essere ormai imminente la firma, da parte del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e di quello dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, del cosiddetto Quarto conto energia, ovvero il decreto attuativo che disciplina i nuovi incentivi per il fotovoltaico. La firma arriverà nonostante il parere negativo espresso dai governatori nella Conferenza Stato-Regioni del 28 aprile. Salvo grandi sorprese rispetto alle notizie delle ultime ore, rimane, nel provvedimento, il limite complessivo alla potenza incentivabile, tanto contestato dalle imprese e dalle associazioni di settore, che è stato fissato a 23mila megawatt, rispetto agli 8mila previsti nella prima stesura del decreto (per quanto riguarda l'ammontare dei sussidi a disposizione, il tetto complessivo è fissato intorno a 6-7 miliardi di euro).
Come già annunciato, il sistema si ispira al modello tedesco, e prevede che le tariffe decrescano in maniera inversamente proporzionale alla potenza installata. Per il biennio 2011-2012, in particolare, considerato come un periodo di regime transitorio, il decreto dovrebbe stabilire un obiettivo pari a 3.100 megawatt, con un tetto di sussidi di circa 820 milioni di euro. Proprio l'introduzione di questi tetti rappresenta la preoccupazione principale degli addetti ai lavori, che invano hanno chiesto al governo di fare un passo indietro su questo punto.
Gli impianti di grande taglia, ovvero con capacità superiore a 1 megawatt (la soglia iniziale era stata fissata a 200 kilowatt, ma è rimasta solo per gli impianti a terra), sono quelli che risentiranno maggiormente del taglio degli incentivi e dovranno essere inseriti in un apposito registro, che il Gestore dei servizi energetici dovrà istituire entro l'estate. Al registro saranno collegati tetti progressivi e livelli di incentivazione decrescenti: in pratica, a partire dal momento in cui sarà raggiunta la prima soglia di sussidi, gli impianti registrati successivamente dovranno entrare nel secondo “scaglione”, per il quale le tariffe saranno più basse. Chi arriva più tardi, in poche parole, prenderà meno soldi. Il tetto di spesa (il cosiddetto “cap”) dovrebbe essere di 300 milioni di euro per quest'anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per i secondi sei mesi del 2012, che basteranno ad incentivare, secondo le stime, circa 2.700 – 3.000 megawatt solari.
L'unica parziale concessione a imprese e Regioni è la proroga dei benefici del Terzo conto energia per gli impianti di grandi dimensioni (varato l'estate scorsa e inizialmente destinato a restare in vigore fino a tutto il 2013, ndr) fino al 31 agosto di quest'anno. I governatori, invece, avevano chiesto, secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro Prestigiacomo, di far valere i vecchi incentivi fino a tutto il 2012. Il decreto che sta per essere firmato, infine, dovrebbe prevedere un premio del 10% per chi installerà pannelli di tecnologia italiana o europea. Una particolare premialità, richiesta dalla Conferenza delle Regioni, dovrebbe essere riconosciuta anche per chi sceglierà di bonificare l'amianto e installare contestualmente dei pannelli solari. In questo caso, potrebbe essere riconosciuto un supplemento di tariffa di 0,05 euro/kilowattora, invece del premio del 10% previsto nella precedente versione.
Il testo, in ogni caso, è destinato a suscitare aspre proteste da parte delle associazioni del settore. Domenica 1 maggio, in occasione del tradizionale concerto di piazza San Giovanni, l'associazione Sos rinnovabili sarà in piazza con pettorine di riconoscimento e volantini per ribadire il “no” degli operatori al taglio degli incentivi.