Decreto sugli incentivi al fotovoltaico, favorevoli i Comuni
A differenza della Conferenza delle Regioni, l'Anci ha espresso parere favorevole sullo schema di Quarto conto energia elaborato dal governo. I ministri, infatti, hanno accolto alcune proposte di modifica avanzate dall'associazione, incassando così il via libera al decreto. Ora i Comuni chiedono un tavolo tecnico sulle altre fonti rinnovabili
02 May, 2011
Via libera dei Comuni al Quarto conto energia che i ministri Romani e Prestigiacomo, salvo ulteriori rinvii, dovrebbero firmare nei prossimi giorni. A differenza delle Regioni, che hanno espresso parere negativo allo schema di decreto elaborato dal governo, l'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) ha giudicato positivamente il testo del provvedimento. A convincere l'associazione è stata la decisione dei ministri di accogliere alcune proposte che l'Anci stessa aveva presentato nei giorni precedenti. «Prendiamo atto – ha commentato Enrico Borghi, vice presidente Anci e presidente di Uncem, Unione nazionale Comuni, comunità ed enti montani – del mantenimento di elementi premiali per tutti i Comuni e in particolare per i piccoli, dell'estensione della soglia dimensionale per i piccoli impianti e di una apertura del Governo sul periodo transitorio».
Gli emendamenti proposti dai Comuni e accettati dall'esecutivo riguardavano prima di tutto la soglia per la distinzione tra piccoli e grandi impianti, che l'Anci ha chiesto e ottenuto di innalzare da 200 kilowatt a 1 megawatt. Sembrerebbe inoltre essere stata accolta anche la richiesta di modificare la modalità di calcolo dell'incentivo supplementare riconosciuto a chi installa moduli fotovoltaici in sostituzione di coperture in amianto, una questione che riguarda in prima persona le amministrazioni comunali. L'associazione aveva chiesto di riconoscere, in questi casi, un premio aggiuntivo di 0,04 euro/kwh, invece del supplemento del 10% sulla tariffa incentivante previsto nella bozza del decreto. Un suggerimento che dovrebbe essere stato accolto nel testo definitivo del Quarto conto energia.
L'altra osservazione riguarda infine la procedura burocratica necessaria per l'iscrizione dei grandi impianti nel nuovo Registro obbligatorio introdotto dal Quarto conto energia. Il testo originario del decreto prevedeva l'obbligo, da parte dei Comuni, di presentare, all'atto dell'iscrizione di un impianto realizzato nel loro territorio, una dichiarazione «attestante che la denuncia di inizio attività o dichiarazione di procedura abilitativa semplificata costituisse titolo idoneo alla realizzazione dell’impianto» stesso. Un onere che l'Anci ha giudicato troppo gravoso, soprattutto per i piccoli Comuni, e che ha chiesto di eliminare prevedendo invece un’autocertificazione da parte del titolare dell'impianto, con l'intervento diretto dell'amministrazione cittadina solo in caso di inidoneità alla realizzazione dell’impianto stesso. Pace fatta anche per quanto riguarda la gradualità del “decalage” degli incentivi, almeno per quanto riguarda il periodo transitorio 2011-2012, sul quale anche è stato raggiunto un accordo.
Salvo sorprese, dunque, le modifiche richieste dovrebbero essere state accolte dai ministri coinvolti nella stesura del testo, facendo incassare al Quarto conto energia il parere favorevole dell'associazione dei Comuni. D'altra parte, come ha dichiarato Filippo Bernocchi, delegato energia di Anci, l'associazione «attende adesso che la proposta di apertura del governo si traduca in una modifica concreta del provvedimento». Come a dire, “verba volant, scripta manent”, soprattutto in una vicenda complessa e incerta come questa.
Chiuso, almeno per il momento, il discorso sul fotovoltaico, resta ancora da chiarire il “destino” delle altre fonti rinnovabili. Per questo, l'Anci ha chiesto di istituire un tavolo tecnico che consenta di arrivare a soluzioni condivise e, soprattutto, di evitare attese estenuanti come quella che sta accompagnando l'emanazione del Quarto conto energia. «È evidente che a questo punto c’è una seconda questione molto importante legata al fatto che si aprirà la discussione sui decreti per le altre fonti rinnovabili, come biomasse, eolico ed idroelettrico, a cui i Comuni sono particolarmente interessati – ha aggiunto Borghi – Per questo motivo abbiamo chiesto al governo di avviare subito un tavolo di confronto, perché non possiamo arrivare, come nella vicenda del fotovoltaico, a ridosso delle scadenze divisi e senza dare un quadro di certezza al settore».