Il sì dell'Anci al decreto sul fotovoltaico, le precisazioni del delegato all'energia Bernocchi
Il delegato alle politiche energetiche dell'Anci ha personalmente espresso, in Conferenza unificata, il parere positivo dell'associazione sul decreto che revisiona gli incentivi per il fotovoltaico. Diverse le ragioni che hanno portato al via libera, a partire dal mantenimento del bonus del 5% per i piccoli Comuni che “solarizzano” gli edifici pubblici
04 May, 2011
L'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) ha concesso il suo parere favorevole alla bozza di provvedimento sul Quarto conto energia, ma restano, secondo il delegato all'ambiente dell'associazione Flavio Morini, intervistato da Eco dalle Città, una serie di punti da migliorare. Più soddisfatto dell'esito della concertazione appare invece Filippo Bernocchi, vicepresidente dell'Anci con delega alle politiche energetiche, che ha personalmente espresso, durante la Conferenza unificata del 28 aprile scorso, il parere favorevole dell'associazione. «Nella formulazione del parere positivo – ha precisato Bernocchi – l’Anci ha tenuto conto del lavoro complessivo svolto nel corso di questi mesi dal gruppo tecnico, della necessità di conciliare le diverse istanze delle amministrazioni comunali, in quanto soggetti attivi sul mercato dell’energia da solare fotovoltaico da una parte e co-responsabili della tutela del proprio patrimonio, dello sviluppo sostenibile del territorio e del benessere della cittadinanza, e di contribuire a definire un quadro di regole chiare per un settore di fondamentale importanza».
Ragioni che hanno indotto l'associazione a dare il suo via libera al decreto, soprattutto nell'ottica di una razionalizzazione del costo degli incentivi. «In questo senso – precisa il vicepresidente – l’Anci ha condiviso, così come hanno fatto anche le Regioni e le Province, l’approccio seguito dal ministero dello Sviluppo Economico, teso a raggiungere degli obiettivi sostenibili per le fonti rinnovabili, in questo caso per il fotovoltaico, sia in termini energetici sia di peso finanziario sui cittadini. Sebbene infatti non costituisca l’unica componente a gravare sull’utente finale, nei fatti la quota nella componente A3 della bolletta costituita dall’incentivo a tale fonte sta crescendo esponenzialmente». Per raggiungere la grid parity entro il 2016, dunque, secondo Bernocchi era necessario riformare il sistema dei sussidi ed evitare errori simili al decreto “Salva Alcoa”, che l'hanno scorso ha concesso una proroga al precedente Conto energia, scatenando una vera e propria “corsa all'incentivo”, con i conseguenti prevedibili fenomeni di speculazione. Per questo, spiega l'amministratore, «si è ritenuto indispensabile e urgente fornire nel minor tempo possibile regole certe e prospettive definite al mercato, che nell’attuale momento di stallo vede bloccate non soltanto le bolle di natura finanziaria ma le tante aziende che sul territorio hanno costituto una filiera».
Nella decisione di esprimere un parere favorevole, dunque, c'è anche la volontà di affrettare i tempi per la definizione del nuovo quadro normativo. Alcuni aspetti del decreto, invece, riguardano più da vicino le amministrazioni comunali, che l'Anci rappresenta. Bernocchi precisa che, da questo punto di vista, ha pesato sul via libera dell'associazione la decisione, da parte del governo, di mantenere in nel decreto «elementi premiali» per i piccoli Comuni. Nello schema di Quarto conto energia, infatti, si legge che “La tariffa incentivante è incrementata del 5% per i piccoli impianti realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti sulla base dell'ultimo censimento Istat effettuato prima della data di entrata in esercizio dei medesimi impianti, dei quali i predetti Comuni siano soggetti responsabili”.
Ma questo non è l'unico dettaglio ad aver incontrato il favore dell'associazione. Come già chiarito da Morini, l'Anci ha apprezzato anche la decisione dei ministri di accogliere alcune delle richieste di emendamento che aveva avanzato: l'estensione della soglia dimensionale per i piccoli impianti da 200 kilowatt a 1 megawatt, la trasformazione del premio incentivante per la sostituzione dei tetti in eternit dal 10% ad una quota fissa per kw/h e la proroga del regime del precedente Conto energia almeno fino al 31 agosto. Bernocchi sottolinea infine l'apertura del governo rispetto alla necessità di introdurre «meccanismi sanzionatori per il Gestore di rete in caso di mancato rispetto dei termini per il rilascio della certificazione di fine lavori, e dei soggetti deputati al controllo». In ogni caso, l'Associazione dei Comuni, dopo aver preso atto delle aperture dell'esecutivo e aver concesso il suo “nulla osta” sul decreto, aspetta di conoscere il testo definitivo del Quarto conto energia, che Prestigiacomo e Romani dovrebbero licenziare nei prossimi giorni.