Conto energia in Consiglio dei ministri, raggiunto l'accordo Romani-Prestigiacomo
Approda finalmente in Cdm per la firma definitiva il decreto sugli incentivi per il fotovoltaico. I ministri Romani e Prestigiacomo, infatti, hanno raggiunto un compromesso sulla questione che li divideva: l'erogazione delle tariffe partirà quando gli impianti saranno connessi alla rete, ma in caso di ritardi nell'allacciamento i proprietari avranno un indennizzo
04 May, 2011
Finalmente raggiunto l'accordo tra i ministri Romani e Prestigiacomo sul Quarto conto energia, che disciplina i nuovi incentivi per gli impianti fotovoltaici. Secondo le ultime indiscrezioni, l'erogazione delle tariffe dovrebbe prendere il via dal momento in cui i nuovi impianti saranno allacciati alla rete elettrica, come volevano i tecnici dello Sviluppo Economico, ma in caso di ritardi nella connessione da parte della società distributrice, sarà corrisposto un indennizzo ai titolari degli impianti. Sarebbe dunque questo il compromesso tra la posizione del ministro Romani e quello della collega Prestigiacomo, che avrebbe comunque preferito corrispondere gli incentivi già all'atto del completamento dei lavori, per tutelare i proprietari dai frequenti ritardi nell'allacciamento degli impianti alla rete elettrica.
A questo punto, il decreto attende solo il via libera del Consiglio dei ministri, che potrebbe giungere già nella giornata di giovedì 5 maggio. Imminente, dunque, la firma tanto sospirata dagli operatori di settore, stremati dai continui rinvii e dal protrarsi di una situazione di incertezza normativa iniziata il 3 marzo scorso, con l'approvazione del decreto Romani. Proprio il provvedimento “ammazza rinnovabili” approvato dal governo due mesi fa fissava al 30 aprile il termine per la messa a punto del Quarto conto energia sul fotovoltaico, ma i disaccordi tra Romani e Prestigiacomo sui tempi di erogazione degli incentivi hanno fatto slittare la firma. Ora, a quanto pare, il compromesso: il riconoscimento delle tariffe incentivanti partirà dal momento in cui l'impianto sarà connesso alla rete, ma qualora la società distributrice ritardasse l'allacciamento oltre un tempo massimo fissato dall'Autorità per l'energia elettrica (Aeeg), il proprietario dell'impianto avrà diritto a un indennizzo. In questo modo, in ministri hanno scelto di tener conto della delibera Arg/elt 51/11 appena emessa proprio dell'Aeeg, che impone delle sanzioni alle società responsabili dei ritardi nelle connessioni alla rete degli impianti fotovoltaici.
Per il resto, il Quarto conto energia dovrebbe essere approvato senza grosse sorprese rispetto allo schema presentato in Conferenza unificata (e bocciato dalle Regioni), ad eccezione delle modifiche annunciate in seguito al confronto con gli enti locali: il premio di 0,05 euro/kWh per chi rimuove l’amianto e installa moduli fotovoltaici; l'innalzamento della soglia dimensionale per i piccoli impianti da 200 kilowatt a 1 megawatt (ma per quelli a terra rimane lo “scalino” a 200 kilowatt). In dubbio, invece, l'annunciata proroga del regime del terzo Conto energia fino al 31 agosto 2011 anche per i grandi impianti.
Molte le novità introdotte dal decreto, a cominciare dall'inserimento di un limite complessivo alla potenza incentivabile, tanto contestato dalle imprese e dalle associazioni di settore, che è stato fissato a 23mila megawatt, rispetto agli 8mila previsti nella prima stesura del provvedimento. Previsti, inoltre, dei tetti di spesa semestrali per gli incentivi, che decresceranno gradualmente fino al 2016 (anno previsto per il raggiungimento della grid parity), man mano che la potenza installata complessiva si avvicinerà all'obiettivo.
I tagli interesseranno soprattutto i grandi impianti (potenza superiore a 1 megawatt), che dovranno essere inseriti in un apposito registro, che il Gestore dei servizi energetici dovrà istituire entro l'estate. Al registro saranno collegati tetti progressivi di incentivi: nel momento in cui sarà raggiunta la prima soglia di sussidi, gli impianti registrati successivamente dovranno entrare nel secondo “scaglione”, per il quale le tariffe saranno più basse. Chi arriva più tardi, in poche parole, prenderà meno soldi. Il tetto di spesa (il cosiddetto “cap”) dovrebbe ammontare a 300 milioni di euro per quest'anno, 212 per i primi sei mesi del 2012 e 161 milioni per i secondi sei mesi del 2012, che basteranno ad incentivare, secondo le stime, circa 2.700 – 3.000 megawatt solari.
Va un po' meglio ai piccoli impianti, per i quali il taglio delle tariffe sarà meno sostenuto. Nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2011, ad esempio, la tariffa (che sarà riconosciuta, come per gli impianti di grande taglia, per 20 anni dall'entrata in esercizio) dovrebbe attestarsi a 0,427 euro/kWh, per poi scendere a 0,410 e 0,410 euro/kWh rispettivamente nel primo e secondo semestre del 2012. Resta il bonus del 5% sulla tariffa per i piccoli impianti realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Previsti, infine, dei premi anche per chi installa moduli solari italiani o europei e per chi abbina alla costruzione dell'impianto interventi di efficientamento energetico dell'immobile.