La protesta di Legambiente: «Basta soppressioni dei treni per i pendolari»
Secondo l'associazione, sono stati cancellati 28 treni ad aprile e 53 a maggio. Il comunicato di Legambiente Lazio del 05.05.2011
05 May, 2011
Le soppressioni dei treni sono cominciate a marzo e stamattina all'ennesimo annuncio la pazienza dei pendolari si è esaurita. A fine marzo scorso, Trenitalia aveva annunciato lavori di manutenzione straordinaria per un massimo di 15 giorni con conseguente cancellazione di 28 treni sulle diverse tratte e la limitazione di 4 corse giornaliere; dopo un mese però, un secondo annuncio ha deciso ben 53 cancellazioni e 5 limitazioni al giorno, per una durata prevista di altri 20 giorni. Ma non finisce qui: oltre alle soppressioni e limitazioni previste, tutti i giorni se ne aggiungono altre impreviste, che vanno ad aggravare la già caotica situazione.
«Basta promesse servono risposte concrete, i pendolari non ce la fanno più, questi pseudo lavori di manutenzione mascherano in realtà tagli veri e propri di un servizio troppo carente, la Regione e Trenitalia devono spiegare ai cittadini come aumenteranno quantità e qualità del servizio - ha detto il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati. - La Presidente Polverini aveva promesso, sia prima che dopo la campagna elettorale, viaggiando con i pendolari, che avrebbe destinato ai trasporti regionali l'1% del bilancio regionale, ci chiediamo dove siano finiti quei soldi vista la situazione drammatica di ogni giorno. E c'è di più, nonostante l'opposizione di tutte le parti sociali, la Regione sta addirittura decidendo di spostare 500 milioni di euro di fondi europei dal trasporto pubblico ad altre voci di bilancio. I treni sono vecchi e parte della rete ancora a binario unico, servono investimenti per il rinnovo del materiale rotabile e per il raddoppio delle linee ferroviarie, dall'Assessore ai Trasporti Lollobrigida i 350mila pendolari che viaggiano ogni giorno nel Lazio si aspettano risposte serie e immediate che riportino a normalità questa situazione di caos».
È semplice la storia dei pendolari della FR1 di stamattina: arrivati alla stazione, scoprono che il treno delle 6.30 e quello successivo non effettueranno le normali corse, con la solita motivazione, ossia manutenzioni di vario tipo. Ma il problema va avanti da mesi, con enormi disagi, e così decidono di occupare i binari della stazione di Monterotondo. Questo hanno fatto duecento pendolari che quotidianamente si servono dei treni della tratta Orte-Fiumicino Aroporto e che troppo spesso ormai vedono cancellate le corse in orari di punta, costretti a viaggiare stipati nei vagoni troppo affollati, su treni vecchi e dalla capacità ridotta rispetto ai treni ad alta frequentazione.
Negli ultimi dieci anni l'utilizzo del trasporto ferroviario è cresciuto moltissimo, i pendolari che viaggiano ogni giorno sulle ferrovie nel Lazio sono raddoppiati, passando da 187 mila a oltre 350 mila, ai quali si aggiungono i 200 mila delle ferrovie concesse.Numeri destinati a crescere ancora, secondo le stime di Legambiente, fino a 472mila passeggeri trasportati ogni giorno nel vicino 2015 sulle sole ferrovie regionali (con un incremento del 35%), che richiederanno almeno 40 nuovi treni, oltre a consistenti interventi di manutenzione sui 115 che circolano oggi ogni giorno e un assetto nuovo del nodo di Roma, con il quadrupicamento di alcune strozzature come quella di Campoleone ma anche completando finalmente l’anello ferroviario a nord tra la stazione Nomentana e Tor di Quinto, con la creazione di tre linee di attraversamento della città, aumentando la possibilità di interscambio nell’area urbana.
«Basta tagli e stop a qualsiasi aumento delle tariffe, non si può aspettare ancora, servono più treni e bus con un servizio migliore per i pendolari altro che aumenti - afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. Nel nuovo orario ferroviario non c'è un treno in più, Cotral e Atac sono al collasso per i debiti, e la Regione sta rinnovando i contratti di servizio senza che gli utenti ne sappiano nulla, nonostante i tavoli di lavoro in corso. Con questo servizio non accetteremo nessun taglio né aumento delle tariffe, servono treni più frequenti e puntuali, carrozze più pulite e meno affollate, biglietterie, informazioni. Siamo in una situazione incredibile, i pendolari non possono perdere nemmeno un Euro dei fondi europei per la mobilità che la Regione vuole tagliare, vanno destinati al nodo di Roma in particolare, per avere ricadute positive in tutta la Regione».