Efficienza energetica, Enea: 1 milione di interventi grazie alla detrazione del 55%
In quattro anni di esistenza del bonus fiscale, realizzato oltre 1 milione di interventi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici. A fronte di un costo fiscale di circa 6 miliardi di euro, l'Enea stima benefici complessivi per l'economia di oltre 10 miliardi. Ora il settore attende dettagli sulle novità introdotte dal decreto Romani
09 May, 2011
Gli interventi di efficientamento energetico realizzati dal 2007 grazie alla detrazione fiscale del 55% sono stati più di un milione. Lo comunica l'Enea, precisando che il 71% del totale è stato effettuato, in particolare, negli ultimi due anni, con un picco di richieste, 405mila, registrato nel 2010. Per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, nei quattro anni di esistenza dell'incentivo gli italiani hanno investito complessivamente (ma il dato è ancora parziale) 11,1 miliardi di euro , mostrando una preferenza per la sostituzione degli infissi, ma anche per gli interventi sull'involucro degli immobili. Il risparmio energetico maggiore in termini assoluti, invece, è stato ottenuto grazie alla sostituzione delle caldaie e di altri impianti per la produzione di calore. La parte del leone spetta a sole quattro regioni. Circa il 60% delle operazioni, infatti, è stato portato a termine in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Il costo per lo Stato dell'intera operazione, ovvero il minor gettito di entrate per il fisco, ammonta a 6,1 miliardi di euro, ma l’Enea stima benefici economici pari a circa 10 miliardi di euro, con un bilancio in attivo di ben 4 miliardi. A far pendere l'ago della bilancia dalla parte dei benefici sono stati non solo i risparmi sulla bolletta energetica nazionale, ma anche le maggiori entrate per il fisco per gli interventi realizzati e i prodotti utilizzati, con un significativo fenomeno di “emersione del nero”. Da calcolare nel bilancio, inoltre, l'incremento del valore di mercato degli immobili su cui sono stati condotti gli interventi incentivati.
Risultati sicuramente significativi, ma che possono essere ulteriormente migliorati, visto che il patrimonio edilizio nazionale non è esattamente un modello di efficienza. «In Italia il 35,2% dei consumi di energia totale dipende dal settore residenziale e, di questi, almeno il 70% è relativo al riscaldamento – spiega Giampaolo Valentini, responsabile Enea per il 55% - Oggi le abitazioni italiane consumano 120-150 kWh/m2 all'anno, un livello ancora troppo alto che tuttavia con le attuali tecnologie e con le dovute accortezze costruttive, senza extra costi, potrebbe essere ridotto addirittura del 50%». Vanno proprio in questa direzione i nuovi obblighi per gli edifici e il nuovo conto energia per le rinnovabili termiche introdotti la scorsa primavera dal decreto legislativo 28/2011, il decreto Romani contestatissimo dal settore delle rinnovabili elettriche ma apprezzato per la valorizzazione del settore termico. I decreti attuativi che definiranno questi nuovi meccanismi di incentivazione sono attesi entro la fine di settembre. Entro quella data, inoltre, dovrebbe essere chiaro il destino della detrazione Irpef del 55%, che al momento sembra destinata ad andare in pensione.