Epia: in Italia tra pochi anni la grid parity del fotovoltaico
Secondo uno studio della European photovoltaic industry association, già tra due anni potrebbe essere raggiunta l'equivalenza di costo tra l'energia fotovoltaica e quella da fonti fossili, almeno per alcune categorie di impianti. Anche per le installazioni di taglia domestica, comunque, bisognerà aspettare ancora poco
09 May, 2011
La grid parity del fotovoltaico, ovvero l'equivalenza tra il costo dell'energia solare e quella prodotta con fonti tradizionali, sarà raggiunta in Italia entro pochi anni. Lo sostiene uno studio realizzato dalla European photovoltaic industry association (Epia) presentato nell'ambito dell'Italian pv summit. Secondo la ricerca, già nel 2013 gli impianti fotovoltaici da almeno 100 kilowatt di picco (kWp) saranno convenienti anche senza incentivi, mentre per gli impianti di taglia inferiore, adatti alle esigenze familiari (3 kWp) bisognerà aspettare due anni in più. A consentire il raggiungimento della grid parity sarà, da una parte, la diminuzione dei costi della tecnologia e, dall'altra, l'aumento del numero delle installazioni.
Anche per le grandi centrali fotovoltaiche il pareggio dei costi sarebbe relativamente vicino. Nel 2014, i parchi solari da più di 2 megawatt saranno convenienti anche senza sussidi, mentre quelli leggermente più piccoli, ma comunque superiori ai 500 kilowatt, raggiungeranno la grid parity l'anno successivo. Lo studio di Epia, infine, fornisce anche una valutazione dell'adeguatezza della rete elettrica italiana in previsione dell'aumento della quota di elettricità solare immessa nel sistema. Partendo dall’ipotesi che l'Italia arriverà a produrre entro il 2020 circa 38-39 miliardi di chilowattora all’anno di energia fotovoltaica, l'associazione stima che l’attuale rete elettrica nazionale potrebbe accoglierne senza problemi la quasi totalità, ovvero almeno 37 gigawatt. Anche se, riconosce la stessa Epia, un conflitto tra le diverse fonti energetiche per l'allacciamento alla rete. esiste già adesso. Per questo, si legge nel report, «servirebbe una cornice normativa che garantisca un reale unbundling delle reti».
Scarica il report dell'Epia.