Rifiuti a Napoli: nel quartiere di Bagnoli la differenziata è al 95%
Mentre la città partenopea vive l'ennesima grave crisi rifiuti c'è un quartiere, nella periferia occidentale della città, che nel mese di aprile ha raggiunto il 95% di spazzatura riciclata. A dimostrazione che se lo si vuole l'obiettivo rifiuti zero è possibile, perfino a 'monnezzopoli'
16 May, 2011
C'è una zona a Napoli nella quale la raccolta differenziata porta a porta funziona raggiungendo cifre da record mondiale. A Bagnoli la percentuale di raccolta differenziata sul totale di rifiuti raccolti ad aprile 2011 è del 95,1%: su un totale di 411,9 tonnellate ne sono state riciclate 391,8.
Bagnoli, quartiere posto all'estrema periferia occidentale di Napoli, rientra con Fuorigrotta nella Municipalita' 10. Qui, nell'area flegrea famosa per lo stabilimento Italsider chiuso negli anni '90 e per i progetti di riqualificazione dell'area della colmata mai portati a termine, il porta a porta ha preso il via nel 2009. Dopo un periodo di preparazione, durante il quale è stato eseguito il censimento delle utenze domestiche e commerciali, con il conteggio del numero di famiglie presenti e la grandezza degli androni dei palazzi nei quali sistemare i contenitori per i vari materiali, sono state svolte delle assemblee pubbliche nelle parrocchie e nelle scuole durante le quali personale dell'Asia e i vertici della Municipalita' 10 Fuorigrotta-Bagnoli hanno spiegato alla cittadinanza il funzionamento del sistema, i prelievi che sarebbero stato fatti e in quali giorni, ed è stato distribuito il materiale necessario alla raccolta.
"La comunità bagnolese si è sempre distinta negli anni per una cultura di responsabilità e di senso civico", spiega il presidente uscente della decima Municipalita', Giuseppe Balzamo, che ha partecipato in prima persona a diverse riunioni per la promozione della raccolta differenziata, presentando il kit destinato alle famiglie contenente una bio-pattumiera per i rifiuti organici, una confezione di sacchetti biodegradabili, una di sacchetti gialli per il multimateriale e una terza contenente sacchetti neri per l'indifferenziato, sacchetti bianchi per la carta, un opuscolo informativo e il calendario della raccolta. "La cittadinanza voleva fortemente il porta a porta. In qualche caso c'e' stato chi ha espresso dubbi - aggiunge Balzamo - ma in questi casi è fondamentale l'intervento della politica, che non deve inseguire le facili preoccupazioni e cavalcare i timori della gente, ma far recepire un messaggio del genere. La risposta dei cittadini, una volta avuti a disposizione mezzi e risorse economiche e umane per avviare il progetto, e' stata eccellente".
La percentuale di raccolta differenziata e' da un anno oltre il 90%, vicina quindi alla quota 'rifiuti zero'. Balzamo rivendica "con orgoglio" il sostegno alla battaglia portata avanti dai comitati e dalle associazioni di Bagnoli per permettere l'avvio del progetto, e invita l'amministrazione comunale a percorrere questa strada: "Mi auguro che il prossimo sindaco possa aumentare ulteriormente la raccolta differenziata, che non risolve in assoluto la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma abbatte in grandi percentuali il problema che esiste oggi in citta'", conclude.
Un ampliamento della raccolta differenziata al resto della città è quanto si augura anche il responsabile Wwf ricerche e progetti Luigi Peluso, che ha diretto uno studio sulla raccolta porta a porta soffermandosi in particolare sul caso di Bagnoli. "Servono i tempi giusti - spiega - perchè da un lato i cittadini dall'altro l'azienda che gestisce il porta a porta hanno bisogno di rodaggio. C'è bisogno poi di finanziamenti, ma spendere 10 oggi sulla differenziata fa risparmiare 100 domani". Sul perchè a Bagnoli si sia riusciti ad ottenere un tale risultato, Peluso ha una sua teoria: "E' un vecchio quartiere operaio, nel quale ci sono elementi di coesione sociale particolari rispetto ad altre zone di Napoli. A Bagnoli c'è più aggregazione sociale, dove il controllo del vicino sull'altro è più forte: se magari una persona sbaglia a lasciare la spazzatura nei bidoncini, viene ripreso dagli altri. Ha una storia sociale a se'"