Rinnovabili, la Liguria punta al 17% entro il 2020
La Regione Liguria ha deciso di investire nelle fonti energetiche rinnovabili, puntando a rispettare gli obiettivi al 2020 imposti dall'Unione europea. Negli ultimi anni, la quantià di elettricità prodotta da fonti a basso tenore di cambonio è già aumentata notevolmente
16 May, 2011
La regione Liguria punta sulle fonti energetiche rinnovabili. L'amministrazione regionale, infatti, ha deciso di attuare una serie di politichie in grado di arrivare all'obiettivo imposto all'Italia dagli accordi assunti in sede europea: raggiungere, entro il 2020, il 17% di energia “verde” sul tdi elettricità prodotto. Le fonti su cui la Liguria ha deciso di investire sono, in particolare, eolico, fotovoltaico, biomasse e idroelettrico. Per il momento, la quantità di energia prodotta da queste fonti a basso tenore di carbonio si attesta tra i 150 e i 180 megawatt, ma la Regione vuole raggingere quota 200 entro il 2014. Nel 2020, la produzione di energia rinnovabile dovrebbe invece arrivate a 440 megawatt, ben oltre il doppio rispetto alla quantità attuale.
Un obiettivo ambizioso, ma che secondo l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli è assolutamente raggiungibile. «Ci stiamo avvicinando a grandi passi – ha commentato - Nel 2005 avevamo 0,85 megawatt di fotovoltaico, e oggi siamo a 18 contando anche i progetti approvati e in via di esecuzione. E nell'eolico siamo la prima regione del nord, con 28 megawatt che erano 2,5 nel 2005». Le linee di sviluppo previste per i prossimi anni saranno tre: consumare meno e meglio, produrre energia in modo pulito e come cambiare il quadro normativo.
«Dobbiamo provare – ha dichiarato Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria – a mettere a sistema, lavorando anche sulla semplificazione burocratica, le imprese che fanno energia e quelle che fanno tecnologia per l’energia. In Liguria il sole c’è, il vento non manca, le intelligenze neppure: possiamo davvero provare a fare qualcosa».