Quarto conto energia, il parere dell'assessore veneziano Gianfranco Bettin
Secondo l'assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, intervistato da Eco dalle Città, il il decreto che rivoluziona gli incentivi al fotovoltaico presenta luci ed ombre, a cominciare dai modi e tempi con cui è stato varato. Per Bettin, infatti, è stato un errore bloccare il mercato per oltre due mesi
16 May, 2011
Eco dalle Città approfondisce il parere degli Enti locali sul nuovo sistema di incentivi per l'energia fotovoltaica intervistando l'assessore all'Ambiente e Città Sostenibile del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin.
Qual è il suo parere sul Quarto conto energia messo a punto dai ministri Romani e Prestigiacomo?
Si tratta di un decreto con luci ed ombre. Da un lato c’è stata la decisione di porsi un limite di potenza installata e di durata del regime di incentivazione, che migliorano quanto prospettato dalle prime bozze, dall’altro resta invece irrisolto il problema dell’incertezza del livello di incentivazione cui un privato potrà accedere, e dunque le difficoltà relative alla sicurezza per gli investimenti ed all’accesso al credito per chi volesse installare questa tecnologia.
Questo per quanto riguarda la sostanza del provvedimento. Cosa pensa invece del metodo adottato dal Governo per rivedere il regime di incentivazione?
Non si può bloccare un mercato (tra l’altro, uno dei pochi settori in crescita in questi tempi di crisi economica) gettando nel panico aziende ed investitori, bloccando progetti della pubblica amministrazione per oltre due mesi. Il Terzo conto energia era entrato a regime appena a gennaio: come possono aziende e cittadini fidarsi quando vengono continuamente cambiate le carte in tavola? Noi riteniamo che il fotovoltaico sia una risorsa per l’economia e per l’ambiente, e riteniamo sia giusto accompagnarne lo sviluppo sino alla grid parity, quando sarà in grado di muoversi con le proprie gambe: in pochi anni è stata installata in Italia potenza fotovoltaica pari a quella che avrebbe una centrale del programma nucleare italiano ora sospeso. Possiamo quindi dire con certezza che la strada da seguire è quella delle energie rinnovabili, che in poco tempo sono riuscite a mettere assieme grandi risultati, sia dal punto di vista ambientale sia da quello occupazionale.
Cosa cambia, sul fronte della promozione del fotovoltaico, per gli Enti locali?
Assolutamente nulla. Gli incentivi al fotovoltaico si riducono ma è altresì vero che ormai la cittadinanza è consapevole dell’importanza di utilizzare queste tecnologie per cui anche noi, come Comune di Venezia, continueremo a promuovere ed incentivare l’adozione di sistemi per la produzione di energia da fonte rinnovabile. Esistono già dei meccanismi a livello locale che favoriscono l’installazione di sistemi fotovoltaici ed in generale l’efficienza energetica nelle nuove costruzioni, e che funzionano attraverso un sistema di riduzione degli oneri di urbanizzazione. In generale crediamo che sia questa la strada da seguire: premiare l’efficienza e le tecnologie pulite, in modo da favorire apertamente uno sviluppo sostenibile della nostra città.
In sede di discussione del dcreto, l'Anci ha espresso parere favorevole sul provvedimento, a differenza delle Regioni, che l'hanno bocciato: come spiega questa divergenza?
L’Anci teneva particolarmente a quei punti del decreto che incidono sulle politiche energetiche ed ambientali locali, ad esempio il fatto che il decreto assoggetti tutti gli impianti realizzati in aree di proprietà della pubblica aministrazione alla categoria che accede agli incentivi più alti. Le Regioni hanno punito le proposte dal governo per tutelare le gli investimenti in corso ed hanno ritenuto troppo rapido l’abbassamento progressivo degli incentivi. Il nuovo Conto energia sfavorisce i grandi impianti mentre tutto sommato non penalizza particolarmente quelli piccoli: forse è qui che si giocano le differenze tra i rappresentanti dei Comuni e quelli delle Regioni, che vedevano nel fotovoltaico opportunità per grandi impianti.